Il giardino della Villa Chigi, era il luogo magico dove scambiarsi i primi baci negli angoli più suggestivi e romantici, come davanti al laghetto delle spugne e dei cigni.
Spazio dalle diverse tonalità di verde, grazie alle foglie delle piante poste non a casaccio dal famoso architetto Agostino Fantastici, per accondiscendere alle volontà di Galgano Chigi che, fra il 1820 e il 1840, fece spianare il Castello della Berardenga, per erigere la propria dimora di campagna e creare di conseguenza, l’attuale Castelnuovo.
Il parco finchè è stato aperto al pubblico è stato lo sbocco naturale e l’ossigeno di locali e turisti, uno spazio di refrigerio, gioco, riflessione, bacio e passeggio, parte integrante del vivere quotidiano del paese.
La struttura, un po’ vacillante, come la vacillante Sansedoni Immobiliare, che l’ha in carico, da alcuni anni è chiusa al pubblico, tranne che per rare, preziose, iniziative.
La semplice manutenzione, lascia il tempo che trova anche nelle forme più evidenti: al cancello di ingresso, svetta la fontana a due tazze del grande scultore Tito Sarrocchi, in nei pressi coperta di erbe spontanee di varietà e altezza che decespugliatore non videro.
Alle volte, qualche posteggiatore, lascia la macchina di fronte all’ingresso: un po’ per comodità, un po’ per parare alla vista l’erbario posto in orizzonte.
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