Presentazione di un grande libro, sia per il formato, sia per il contenuto, sia per i tempi celeri di realizzazione che lo hanno partorito in meno di un anno.
Un volume sostenuto dall’Amministrazione Comunale che dona alle generazioni future uno strumento indispensabile per comprendere il contesto e il luogo in cui vivere.
Brevi introduzioni di Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo e di Annalisa Giovani, Assessore alla Cultura, poi apre i lavori Patrizia Turrini, che si impossessa del microfono e legge una relazione prolissa e anestetica che annienta gli interventi dei curatori del libro che devono accontentarsi di qualche briciola di tempo.
Castelnuovo Berardenga, un antico castello del 1367, demolito agli inizi del 1800 per fare posto a una delle residenze estive della famiglia Chigi Saracini, intorno alla quale poi si snoda l’assetto attuale del paese.
Nel corso di questi due secoli si perdono sia il ricordo, sia la conoscenza di cosa fosse il Castello Nuovo, eretto dalla Repubblica di Siena, a difesa del territorio.
A grandi linee si sapeva di qualche torre, di dove fosse qualche muro inglobato in altri edifici e grazie alla passione storica e alla curiosità di Fosco Vivi, si mettono in moto delle ricerche e dei ricercatori.
Roberto Farinelli, (archeologo) invia per mail una carta rinvenuta presso l’Archivio di Stato di Firenze chiedendo a Fosco se questa mappa avesse un nesso con il paese.
Attraverso misurazioni metriche e comparazioni tecniche, vedono che la mappa del castello calza come una scarpa fatta su misura.
L’emozione di dare finalmente un volto al luogo delle proprie origini e radici.
Un lavoro lungo un anno, coordinato da una forza della natura come il professor Mario Ascheri, con il professor Renato Stopani, Felicia Rotundo, Roberto Farinelli, Gabriele Fattorini, Fosco Vivi, Pierluigi Licciardello, Paolo Cammarosano.
“La Berardenga e il suo Castello Nuovo” a cura di Mario Ascheri e Fosco Vivi, Edizioni Il Leccio, novembre 2018″.
Il libro dove si può trovare?
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Oggi in piazza a Castelnuovo durante il mercatino di Natale, da domani presso il Museo del Paesaggio, quasi all’ingresso del paese dalla parte che va o viene dal Chianti.
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La Turrini verrà più volentieri a Castelnuovo dopo aver letto questo articolo 🙂
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In genere, sembra che quando prende un microfono non lo molli tanto facilmente. Più un piccolo sfondone relativo ai comuni del Chianti (Radda, Gaiole e Castellina): “Che entrarono a far parte della provincia di Siena con l’Unità d’Italia”. Fu Napoleone che mise i comuni all’interno del bacino dell’Ombrone e li passò alla provincia di Siena, cosa poi confermata con l’Unità d’Italia.
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