E’ il solito rito di stendere le strisce, abbattere le olive con il frullino, far rotolare le stesse tutte insieme, metterle nelle cassette e ritirare le strisce per i prossimi 25 metri di campo in modo da far cascare sul telo i frutti di 5/6 piante per volta.
Se non fosse che tutto questo èbersagliato dai singhiozzi del cielo non sarebbe neanche tanto duro, neanche tanto complicato.
Ma lo stivale nel fango rallenta i movimenti, le casse piene da portare sembra improvvisamente che raddoppino il loro peso, la mattina il gelo ti aggredisce la faccia e le parti del collo esposte all’aria.
Poi si scalda il clima e il corpo se ne giova nel movimento e nel piacere dell’azione, certo una bella fatica, però il sapore dell’olio nuovo sul pane appena scaldato, vale tutto questo.
Il sapore dell’ olio nuovo è troppo buono
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