Il comunicato stampa emesso dal Presidente della Regione Enrico Rossi, è di quelli sugosi come il sangiovese che in questi momenti è sottoposto alla pratica della sfogliatura per aumentare l’esposizione al sole dei grappoli, favorirne l’asciugatura nei casi di pioggia e di nebbioni, facilitarne e velocizzarne la raccolta.
Alcune statistiche diramate da qualche scarpa a punta di settore, dichiarano che nelle vigne della Toscana si registra una produzione superiore al 10% della media normale delle uve, e questo, secondo il Rossi, è merito della politica di sburocratizzazione messa in atto dall’ente e del rinnovo dei vigneti grazie ai contributi comuntari elargiti dalla carta, marca da bollo, code e viaggi infiniti agli sportelli per ottemperanza agli ingegni propedeuci del favino da sovescio comminato nei terreni.
Non che una stagione favorevole, aumenta la qualità e la quantità delle uve, come il cinghiale e il capriolo la diminuiscono a loro appetito piacimento, senza che la Regione in questo a parer loro, sia di competenza e quindi muova un dito.
Quando la vigna, per bravura certo di chi se ne occupa, ma anche grazie alle condizioni climatiche aumenta la produzione, il merito è certo delle politiche regionali.
Quando i cinghiali e i caprioli, saltano le recinzioni, il demerito è di chi non ha realizzato bunker di rete e di elettricità alti sei metri per parare, quello che loro, non hanno voluto mai pigliare in considerazione e risolvere nel rispetto di una corretta attività venatoria e di un’agricoltura compatibile con la massificazione ungulata.