Il sangiovese maturando

Sebbene sia un vitigno a maturazione tardiva e si consideri il mese di ottobre il sublime atto a divenire ottimo vino, i primi grappoli se ne infischiano delle direttive dei consorzi e delle scarpe a punta e si vede che virano i chicchi nell’ambito brunato, solo che si è alla metà di luglio.
Solo gli illusi e i pallottolieri possono pensare che così andando l’annata sarà “cinque stelle” (niente a che vedere con quelle fave grilline) tranne che nel Brunello ovviamente, dove nel punto delle vigne fra le più calde della Regione, il buon Dio, frapponendo le sue mani al sole e unendo insieme tutte le tessere piddine per completare il metro quadro non coperto, produce il solenne miracolo del telo ombreggiante preservativo delle vigne.
Nel Chianti la situazione degenera, le viti hanno sete, la maturazione avanza, l’alcol impera, l’uso dei vitigni complementari autoctoni come il canaiolo e la malvasia bianca porterebbero una bella piacevolezza di beva raffinata.

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