E’ un dettaglio che in un’oliveta di oltre 450 piante si riescano a raccogliere poche decine di chili di olive, nel Chianti, da qualche anno si è abituati a mettere le fatiche al servizio dei pranzi di cinghiali e cervidi come in questo caso.
Semmai è singolare l’assetto morfologico del terreno che si è venuto a creare fra tanta erbetta fresca rinata per il clima umido e la temperatura mite.
Meglio se con gli stivali di gomma perchè è assai difficile scansare i lasciti che la mole di animali passano o soggiornano la notte fra queste piante lasciano sul terreno, contributo alla concimazione dopo aver divorato miliardi di foglie, spogliato gli ulivi dalla possibilità di produrre e di avere uno sviluppo lineare.
Dedicato a Simone Bezzini, ex presidente della Provincia di Siena e da qualche tempo sugli scranni del Consiglio Regionale e all’onorevole Susanna Cenni che non lesina ai quotidiani la bontà delle produzioni agricole senesi e toscane.
Come si suol dire, un bel campo di………:-)
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