Muro a secco precedente al Catasto Leopoldino del 1765, fatto di una materia prima che nel Chianti abbonda: i sassi.
A retta di terrazze che addolcivano le colline e le rendeva pianeggianti e comode per le coltivazioni, con viti e olivi, piantati in prossimità dei bordi.
Negli scarselli, depositi di foglie, terra, frutti caduti, insieme all’umidità di pioggia e clima, fanno svegliare muschi, licheni, borraccina.