Da quando all’Orto Botanico sono arrivati i dinosauri, la tartaruga, non dorme più sonni tranquilli, nonostante di giorno, l’ampio parco all’interno delle mura cittadine, si riempia di tanti nonni che accompagnano i bambini curiosi di vedere questi lucertoloni cresciuti.
Passando le notti al riparo delle foglie della pianta del caffè, la tartaruga si è innervosita non poco e non riesce a dormire, questo la porta a riflettere sul fatto che, mentre di giorno i dinosauri sono immobili, per far finta di essere riproduzioni, di sera, si animano e vanno in giro per le piante di ogni parte del mondo in cerca di cose buone da mangiare.
E’ vero che la corazza resta pur sempre difficile da digerire, ma la tartaruga, sta cercando un varco fra le vecchie mura della città per andare oltre quel tratto di frutti antichi messo negli ultimi anni, che riempie il terreno di mele saporite e susine dolcissime.
Varchi non se ne trovano e il fosso che separa l’Orto da una proprietà privata è troppo fondo, pieno di insidie e di vegetazione per un animaletto che non fa certo dell’agilità e della velocità la sua caratteristica principale.
I dinosauri del Jurassic Orto, rimangono fino al 29 settembre: o trovare un varco oppure mimetizzarsi e aspettare che se ne vadano.
Le tartarughe hanno vita lunga, questa è qui dall’anno esatto della sua fondazione nel 1588 e pensa ancora che niente sia cambiato e Siena e la Toscana siano sempre rette da quei fiorentini bigotti e chiassosi della famiglia Medici.