Alla domanda di due giovani dall’accento lombardo su cosa sia il Palio per i senesi, Davide Orsini (curatore del Museo della Torre) risponde che: “Il Palio sono quattro giorni di festa, che hanno il suo culmine con la Carriera che si svolge in Piazza del Campo il 2 luglio e il 16 agosto, mentre l’appartenenza alla Contrada occupa tutto l’anno”.
Con un ruolo sociale e conviviale, con un’organizzazione dedita al volontariato e alla promozione culturale, un vivo controllo del territorio e all’assistenza.
Siena è probabile che sia l’unica città al mondo ad avere 17 Musei simili e diversi allo stesso tempo, in cui vengono conservati i cimeli, le monture, vere e proprie opere d’arte insieme ai Pali vinti, (dipinti sia da pittori senesi che nazionali e internazionali) i Masgalani ( premo assegnato alla Contrada che si è distinta per bravura, eleganza e portamento, nel corso dei due cortei storici che precedono il Palio).
E il Museo della Torre si distingue anche per avere al proprio interno delle mura cittadine duecentesche, una cisterna di epoca romana, una tomba etrusca risalente al II secolo A.C, una fossa da grano del quattrocento, realizzata dal Comune di Siena per conservare come fosse oro il prezioso cereale.
Alcune pietre che sono i resti di un mangano che anticamente serviva per lisciare e lucidare i tessuti.
“Oltre la forza, la potenza” è il motto, il rosso cremisi con liste bianche e blu i colori di questo grande popolo che ha per santi patroni San Giacomo e Sant’Anna e un elefante in campo d’oro coronato all’antica, fermo sulle quattro zampe, con gualdrappa rossa divisa da una croce bianca, che sostiene sul dorso una torre cimata con un pennoncello rosso crociato di bianco.