Il sindaco di Castelnuovo Berardenga Fabrizio Nepi, inaugura insieme al sindaco di Villa a Sesta Paola Valenti, il sesto villaggio culinario che si appella Dit’Unto.
Tante le manifestazioni gastronomiche, forse troppe, che spaziano dalla sagra popolare all’ideologia dei cuochi (chef) da cui pare che dipendano i destini del mondo.
Villa a Sesta e il Dit’Unto invece sono qualcosa di molto particolare e piacevole, perchè non c’è presunzione, perchè tutto nasce e cresce semplice e spontaneo.
Si ha la possibilità di assaggiare delle delizie senza svenarsi in un posto circondato dall’oro delle foglie di sangiovese in una giornata ebbra di sole e dal morbido accento calabrese alla chitarra con le canzoni di mille papaveri rossi.
Ci sono la cortesia, la professionalità, il sorriso e la gioia di chi si adopera nel lavoro sotto i gazebo e nel tessere l’invisibile ma faticosa trama fra un’edizione e l’altra che sta dietro all’ organizzazione e al lavoro pratico.
Ci sono persone che si parlano, si stimano, scherzano e forse è proprio questo il successo di questa bella giornata.
Ma come fa un paese così piccolo a fare una cosa così grande e bella? Bravi, bravi, bravi!!!
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Nei micropaesi le necessità del vivere si intersecano ancora con la cortesia, la voglia di far due chiacchiere, darsi una mano nei momenti di bisogno, poi quando si ha la forza di creare cose belle come il Dit’Unto queste relazioni fra persone vengono ancora meglio.
Noi a Vertine conserviamo gioia dell’essere, ma non abbiamo più la forza per mettere insieme una festa degna di questo nome e infatti su, vengono a farcele genti da fuori….
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E infatti a Vertine c’è chi prova a fare una brutta copia del Dit’Unto 🙂
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A Vertine, giusto per chiarire, non è l’esigua popolazione rimasta che mette di scena tutto quel carrozzone di cuochi, ma una società appositamente creata che utilizza il paese per crearci quello che ora va di moda chiamare “l’evento”. Il Dit’Unto è tutta un’altra cosa…
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Villa a Sesta è tutta un’altra cosa, c’è più spontaneità e allegria, da voi c’è più voglia di far ciccia….
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