Dopo ieri, l’Istrice è una Contrada come destinata all’estinzione, per il Cappotto rimediato nel 2016, quando la Lupa vinse sia il Palio di luglio che di agosto, sia per come si è svolto il Palio di ieri, con una vittoria leggendaria della Contrada di Vallerozzi, che partita di rincorsa, al primo San Martino scarta tutti con Gingillo su Porto Alabe e vince il prezioso, quanto contestato Palio di Charles Szymkowicz.
Pittore belga, affacciato a una trifora di Piazza del Campo, a godersi la meraviglia del Palio, arcivescovo affacciato a una trifora della sua “umile dimora”, che timidamente in disparte, si guarda la gioia del Drappellone che non ha benedetto, vinto dai lupaioli.
Ha così avuto un quarto d’ora di celebrità e subito dopo si ritira per una bella cenetta nel palazzo arcivescovile, curata da cuoche monache stellate.
La gioia incontenibile si trasferisce nel duomo per il Te Deum alla Madonna e poi bianco e nero sventolato al cielo, tamburi, Anna Piperato, che cura dei servizi sul Palio per gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, scomparsa nella gioia lupacchiotta.
Damigiane, brindisi, sorrisi e la campanina che suona per tutta la notte.
Bellissime immagini e BELLISSIMA vittoria della LUPA!!!!!!!!!!!!
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Bella….grandissima soddisfazione per uno come me che vive la LUPA ogni giorno dell’anno.
E’ vero….l’ISTRICE È UNA CONTRADA DESTINATA ALL’ESTINZIONE!
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“L’istrice una contrada destinata all’estinzione” è una frase che mi tengo cara e la metto davanti la scrivania dove lavoro 🙂
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