Ora sono in uso forbici e seghetto dopo la guerra di trincea condotta lo scorso anno contro le avversità quotidiane, la solita maledetta Mosca Olearia e i fanatici dei timbri e delle marche da bollo.
Ci sono anche caprioli, daini e cervi che mangiano le foglie e alzano il livello delle piante conseguentemente abbassando la possibilità di raccogliere olive e aumentando la scarsità di accesso al paradiso per chi ha olivi nelle zone di allevamento del cinghiale nel Chianti.
Si ripulisce il tronco e l’interno dai talli/succhioni improduttivi, si elimina qualche ramo interno con due strisciate di sega, si schiarisce – aprono le gronde all’aria, si acconciano le punte lasciando un vettino che tira e conduce la linfa. Si bruciano gli olivastri che producono un leggero e delicato profumo di incenso.









Ho aperto tutte le foto e devo riconoscere che dietro questi ulivi c’è una bella mano che li pota… ma una domanda… si possono bruciare le potature o è sempre vietato?
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Ho quasi trecento olivi nei dintorni del lago Trasimeno…. e quanto vorrei che potesse venire a potarli…..
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