L’esclamazione è entrata nella storia delle radiocronache delle partite di calcio, Sandro Ciotti che irrompe con il suo immenso vocione come le sue classiche camicie a punta, per dare in diretta ciò che la rotondità della palla a volte comporta: il Catania che vinceva sull’Inter, il nano che sconfigge il gigante, il sogno e la poesia che scalfiscono la corazza dell’armatura.
E ci sono pagine di storia romantica dove la prepotenza dei bilnci, niente poteva di fronte alla palla che entrava in rete per forza e per amore.
L’ultima pagina epica di poesia applicata al pallone sono gli scudetti della Fiorentina, del mitico Torino, del fantastico Cagliari di Gigi Riva, della Lazio di Chinaglia, del Verona dei gregari e di Bagnoli, forse, sul limite ultimo, la Sampdoria di Vialli e Mancini.
Allo stato attuale anche il pallone e i suoi interpeti, sono lo specchio dei tempi.