L’estate è il periodo più a rischio e difficile dell’anno, è come un vulcano che cova una brace permanente sotto la cenere, che improvvisamente sfoga la sua rabbia e il suo disagio verso il malcapitato di turno con eruzioni di urla, minacce (anche gravi) sceneggiate e faide.
La solitudine, il disagio sociale e psicologico, vengono sminuiti e ridotti al rango di una manifestazione di allegoria, quando invece è tutto un covare rabbia, rancore, suggestioni mentali e giovani caricati a molla in un ambiente malsano e solitario.
Da decenni ci sono persone timorose persino di entrare o uscire di casa: lanci di oggetti, secchiate d’acqua, urla puerili con la bava alla bocca, minacce pesantissime, persone che escono guardinghe e furtive per non essere prese a male parole.
Disagio psicologico ed emarginazione che le forze dell’ordine certo non possono arrestare, ma intervengono nel cercare di mettere pace quando la situazione è sopra i limiti di guardia, e nel periodo estivo capita sovente, perchè il disagio è sempre alla ricerca di un capro espiatorio per esplodere e sfogare la sua ira e la sua brutalità repressa.
Una situazione non facile e sempre poco affrontata, insieme ad altre realtà di disagio diverso, ma mai preso troppo in considerazione da chi tecnicamente ne avrebbe titolo.
La situazione è degenerata….i cervelli sono quel che sono e speriamo non deva succedere qualcosa di grosso…
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