A chi sostenva che i matrimoni sfarzosi e luccicanti, esistevano solo a certe latitudini sudiste, si può tranquillamente obbiettare che la linea dello zotico ha ben ampiamente superato i sacri confini delle Alpi, in questa celebrazione, in cui il romantico stenta a definirsi.
Tubini, anfibi e tanga, con relative grattate, sono un esempio di abbigliamento femminile.
Il maschio invece opta per il classico azzurro o completino nero con calzoni a sigaretta e cravatta secca alla Renzi, oppure tuba, frac, scarpe a punta di ben tre colori, acquasantiera piena di sprizze per levarsi la sete dalla fatica del “Si”.
Bimbi affogati nei telefoni, vestiti da pinguini, che non emettono suono nè sentimenti.
Macchine, le più disparate: pochi con il trattore appena uscito dalla concessionaria, molti con l’auto d’epoca con autista il collega d’aperitivi, spesso, mostruose tedesche per ostentare il raggiunto grado di franchitudine dalla terra, almeno all’apparenza.
Pochi, ma notevoli, quelli con il cocchio, sobri quelli con il maggiolone che attende sotto la scalinata della chiesa dei Servi, al cospetto di uno dei punti panoramici più belli di Siena.
Il professore che esce bestemmiando a mezza funzione per il caldo, per la giacca stretta e il puzzo di candela, è un classico della liturgia dopo la soppressione del rito in latino.