L’ora vino, attraversa i fori dello scolapasta, si ossigena, defluisce in cassetta che pompa provvede a rammontare nel tino.
L’alcol in infusione sulle bucce di sangiovese, canaiolo e malvasia bianca produce in aria una benefica salve di freschezza.
Tolto lo sportello dalla vasca di fermentazione e vedendo in faccia la vinaccia, si avverte una macedonia di fragole e lamponi, ribes e arancia. Giaggiolo.
Rosso rubino pieno e intenso, asprino, beverino, che con un tegame di trippa, pulisce e invoglia ad andare avanti con piacere.
Il pane della vinaccia nella pressa intanto continua a sprigionare all’olfatto e al ricordo ciò che l’ardore delle stagioni e della concentrazione sulle viti tende a smarrire.
Fonte: Vinix