Basta uscire dal Chianti per otto chilometri con direzione Greve, per trovare a destra, a due chilometri da questa frazione della città metropolitana di Firenze, il bivio per Lamole, nove chilometri di salita a stradina stretta, che in questo periodo, vale molto la pena salire.
E’ in corso la fioritura del giaggiolo, quel rizoma che ha i fiori profumatissimi di un viola tenue, che riempie orti, campi, scorci di un ambiente particolare, scolpito di pendenze e di terrazzamenti, la cui manutenzione, la cui realizzazione, comporta sacrifici e sudore.
Quassù il sangiovese ha un profumo piacevole, intenso, fresco, leggero e particolare il picco di una fatica ancestrale e di un clima alto e particolare, il volto di una Monna Lisa i cui antenati facevano I Fabbri.
In armonia con le viti, il viola tenue si nutre di vento e di silenzio, si protegge con qualche rete bassa per evitare le incursioni indigestioni degli istrici, lo si scopre andando fra le viti, fra gli ulivi schiaffeggiati dal gelo, l’odore di bistecca alla brace, che presto si cheta per un infuso aromatico rinfrancante come un aereosol olfattivo.