Il giallo dei limoni che si mostra da un malchiuso portone, sfacendo il gelo del cuore e facendo suonare le trombe della solarità.
Più o meno parole di una celeberrima poesia di Eugenio Montale, dedicata a quella nobile pianta, il cui solo toccarla, riempie di sua fragranza le mani.
E non c’era villa padronale o nobile (almeno in Toscana) che non avesse una struttura in muratura per riparare i vasi dei limoni o degli agrumi durante i freddi invernali.
E non vi era modo diverso di conservare l’olio, gli orci per i caci, le radici dei limoni, prima di arrivare a mettere il vino nelle conche, per oliare un po’ di chiacchiera.