Le limpide e gelide acque del torrente Mulinaccio che di rado vede il sole, prima di buttarsi nel Massellone all’altezza dell’Osteria della Passera.
Vasche naturali di refrigerio estivo, che raccoglievano la gioventù locale, insieme a quanti avevano casa e venivano in vacanza in un Chianti meno patinato e sicuramente con meno piscine private a disposizione, dove passare la giornata.
Carovane di motorini e vespe con asciugamani a bandoliera, nella sicurezza di un tuffo, nella speranza di un bacio, nella certezza di un po’ di fresco all’ombra.