Momento di potarlo a zero se si vuole frasca fresca, momento di lasciarlo in pace se invece si vogliono ottenere more per sciroppi, granite o un semplice antinfiammatorio naturale, sempre che si riesca a cogliere i frutti prima che daini e cinghiali li rapinino e se ne cibino.
Da pianta fondamentale nell’economia della famiglia agricola per foglia da animali e da bachi da seta, a pianta poco più che ornamentale quando resiste alla cipressizzazione fitta della finta, vera Toscana.