All’alba sono le rondini le prime ad alzarsi e iniziare la loro scorribanda di giochi e di suoni intorno alla torre. Immediatamente dopo si alza Pasqualino che accende un trattore o per razzolare un po’ la terra agli ulivi o per ramare le viti.
A quell’ora Vasco è già a bagnare uno dei suoi innumerevoli orti con le taniche o a portare la terra con i secchi per rammendare la strada del Coltalbolle. Wanda e Daniela, passeggiando, a gustarsi la bellezza di Vertine al fresco del mattino. Giro veloce di Sandro e di Roasio.
Partono a razzo la Daniela e Raffaele in direzioni opposte, Amelio scivola lentamente in Buca per una giornata ferrosa e la Katia schizza a Radda.
Si apre la finestra di terrazza e poi di cucina della Teresa, che parte subito con lo spolverare, dopo aver fatto colazione e a quel punto arriva Vasco con un cesto d’insalata, qualche fiore di zucca, un cetriolo e la voglia di scambiare qualche chiacchiera o sentire se da Buca necessita di qualcosa. Vasco, nella Buca capoluogo sottostante, fa dai trenta ai quaranta viaggi al gorno.
Assonnato, parte Alessandro direzione taglio erba, pulizia viti o meglio ancora giro delle recinzioni per vedere se qualche daino intraprendente o qualche cinghiale scavatore va ad attentare alle viti. Lentamente arriva Enzo a bagnare l’orto, la Mirella apre i polli.
Il rombo sgangherato della panda è il segnale d’avvio della lunga, lunghissima giornata di Gianluca fra il campo e la cantina. Brando e Teo abbaiano a chi passa.
Vasco rientra du Buca e si prepara la desina, ma prima di andare a letto, governa i gatti, si apre il bar, la Teresa aspetta Gianluca che rientri dal campo, mentre Alessandro e Pasqaule rientrano verso il tocco. Tutti a letto, tutto tace fuorchè le rondini intorno la torre e nel nido del garage della Teresa.Vasco al pallinaio, la Teresa al fresco in poltrona, Gianluca con il trattore che entra meglio in moto da freddo, Alessandro incerto e Pasqualino o sul trattore, o sullo scavatore, o sul pandino. Canto di cicale al parco.
Discussioni di Tamara e Carlotta su come bagnare l’orto che si prolunga fino a tardi. Vasco alle sette fa cena, la Teresa poco oltre, rientro scaglionato di un po’ tutti: c’è da gustarsi il tramonto. Chiude il bar, la Mirella chiude i polli. Bagnatura generale dei fiori al cimitero con le rondini che sempre giocano fra loro. Inizia a far buio: l’inconfondibile suono della panda che si inerpica dalla salita del Coltalebolle, che riporta a casa Gianluca, a volte anche l’Anna.
Teo e Brando abbaiano fra loro, suono di posate a contatto con le scodelle, la quiete del riposo o di due chiacchiere sul muricciolo. Un pensiero di rondine, un giorno a Vertine.
che bellezza! mi fai sentire fortunato a vivere in queste terre. C’è un senso di comunità che lo da solo la fatica nei campi ed il rispetto della terra e dei suoi ritmi.
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Sembra di sentire ogni cosa che descrivi (o quasi) , sembra d’esser lì.
Bella l’estate a Vertine
Bella la semplicità delle piccole grandi cose
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