Nel 2010 venne giù il campanile della chiesa millenaria di Badia a Rofeno, nel comune di Asciano, epicentro delle Crete Senesi.
Un pezzo di storia perduto finito fra le aule dei tribunali alla ricerca di un colpevole o più colpevoli di tale sfracelo.
Fra i cattivi potrebbe risultare (?) un signore milanese che ha restaurato la parte del monastero e il propietario dei garages interrati costruiti poco prima sotto tale monumento, permessi dal comune di Asciano, vispo come una lasca nel rilasciare l’autorizzazione a tali opere sotterranee su terreno friabile.
La Soprintendenza di Siena che spesso non brilla di lucidità quando si tratta di concedere pareri sulla costruzione intorno a manufatti antichi e di pregio.
Allo stato attuale la chiesa si presenta con una porta divelta e aperta dove chiunque può accedere, con alle spalle un bel telone verde di quello che i privi di gusto mettono davanti ai propri giardini o alle Terme Antica Querciolaia di Rapolano per ravvivare e dare un senso di intimità e raccoglimento all’ambiente.
Da abbazia di rilevanza storica ed architettonica, dove non a caso il grande pittore senese Ambrogio Lorenzetti soggiornò e lavorò a un trittico, a monumento di macerie, silenzio, carte bollate e cavili giuridici per non dare mai le responsabilità a nessuno, neanche quando il nostro passato, la nostra storia, vengono divelte per far posto ad esigenze moderne prive di gusto.