Chi si accontenta gode

Arriva a piedi a Vertine una coppia da Firenze, incuriosita dal tanto leggere e sentir parlare del posto, che alla fine si decide a venire, senza rimanerne delusa.
In piazza della chiesa due persone con un libro d’arte in mano, discettano sull’età della facciata e sul complesso dell’edificio.

Apprendono che la facciata è degli anni venti del Novecento, ma sanno, dal loro libro e dalla loro vocazione, essendo preti, che quelle pareti contenevano un’opera infinita come la Madonna della Misericordia di Simone Martini, poi giunta alla Pinacoteca.

Inorridiscono quando vengono a sapere della famosa vasca idromassaggio posizionata fra la chiesa e la torre, che loro, da sacerdoti, non ne comprendono il senso.
Di fronte, dai dintorni di Rietine, un fumo denso eretto nel cielo, che sgorga dai sarmenti di vite, cinge di nebbia la fascia di colli e di castelli e si appoggia, svanendo, sotto la torre diroccata di Montegrossi.

Pare cosa degna di poco conto l’accontentarsi e infatti, le persone degne di nota, che hanno lasciato un’ impronta nel passato e nel presente, mai si sono accontentate delle stato presente delle cose, arrivando a vette di successo, benessere, notorietà, cambi radicali dello stato delle cose in momenti in cui la rabbia, la passione, il bene comune, avevano il sopravvento sull’egoismo.
Ai tempi correnti, non essere qualcuno permette di vedere e gustare dettagli invisibili e sconosciuti, a chi ogni giorno combatte dalle trincee del culo appoggiato ai colonnini’.

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