“Nella Berardenga, il problema diserbante non esiste”. E’ quanto si mandava a dire alle Gazzette per tentare di infilare come sovente accade, il problema sotto al tappeto, una volta che era apparso allo scoperto.
Ma il problema esiste e si trova sotto gli occhi di chiunque, anche di chi comprende poco di agricoltura e di campagna, datosi che l’erba arancione, fra i filari delle viti e nella vastità dei campi, non è mai un’espressione naturale di arte moderna, ma il frutto di un esercizio duro e indolente della tecnica agraria più invasiva e superata.
Una volta superata la rabbia inziale, si fa proprio il tema, proponendo alla formazione che lo aveva portato in Consiglio Comunale (Potere al Popolo) di scrivere una mozione congiunta, votarla e mandare immediatamente alle stampe il fatto che l’Amministrazione si adopera al controllo, al monitoraggio, all’invito per le aziende di avere un impatto più morbido con il territorio dove operano.
Questo sulla carta, poi, nella pratica, ottobre non è lontano,e sarà il momento in cui si preparano i terreni per la semina del grano e ci sarà modo di capire se qualcosa è cambiato.