La delicatezza dei funghi gentili

Bisogna conoscere gli angoli dove bussa il primo sole la mattina e la nicchia dove rimane umido il terreno per poter avere il privilegio di sbarbare dal suolo i preziosi funghi gentili, bianche cappelle che negli anni normali risaltano nel verde dei prati o si confondono con i sassi di alberese nei tratti di bosco o di sodo.
La raffinatezza del sapore di questo fungo non ha eguali fra i frutti autunnali del bosco: con l’olio e l’aglio in un padellino, fritto, con una punta di pomodoro per il condimento della pasta, c’è anche chi lo mangia crudo con un filo di pepe e olio.

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