Andrebbe ribattezzata la cena dei” piatti propri” dato che all’improvviso viene inventata una serata al piacevole fresco della sera con un menù pratico semplice e invitante: pasta al pomodoro, rosbiffe con insalata e dolcini.
Per ovviare allo spreco di risorse e all’abuso di plastica, ogni nucleo familiare si deve portare la propria tovaglia, piatti, bicchieri e posate.
Il senso e il condimento sono la voglia di passare una sera insieme, con le suonerie basse, le rondini che strillano accanto a Villa Chigi, i ragazzini a briglia sciolta e quel senso di estate che sembra una riedizione di “Giochi senza frontiere”.
Le foto sono di Francesco Vitiello.
Grazie Andrea, come sempre, riesci a far comprendere a tutti, la “filosofia” delle nostre iniziative. La ricerca dello stare insieme e la voglia di dare a questa piccolissima comunità, una prospettiva di futuro.
Massimo
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