E’ durata tre giorni la digestione di stufato alla sangiovannese fatto dalla mi cognata che l’ha caricato di troppa cannella e come rinforzino c’ha messo i gobbi rifatti.
Per rifare tutto questo groviglio armonioso di spezie mi ci so’ voluti tanta citrosodina, olio di vasellina e parecchie giratine in biciretta nella guazza della mattina.
Scaricata la coscienza, ora m’arrampico come uno stambecco. Facciamola alla svelta la scelta del Quirinale perchè il primo di mese di febbraio, a Viareggio, principia il Carnevale e hanno da montare la faccia del novo presidente ni carro principale.
Prima però passo dalla mi socera che fa il conigliolo fritto rimbalzato ni cavolo nero.
Sempre forza viola. Quest’anno si vince la Coppa Uefa.
Andrea Pagliantini 
Con Mattarella mi sa che ci tocca morire democristiani…
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Anche fra i democristiani c’erano dei galantuomini…. pochi, ma c’erano.
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E fra i comunisti c’erano dei galantuomini?
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Anche fra i comunisti qualche galantuomo si trovava sotto la coltre di ipocrisia.
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E fra i socialisti?
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Qui il discorso si fa complicato perchè non si può parlare neanche di casi o di Mosca bianca. Alla fine di ottobre i socialisti erano terrorizzati quando tornava in vigore l’ora legale perchè ritenevano fosse il confine naturale alle loro scorrerie invece di rimettere indietro di un’ora l’orologio per paura di non ritrovarlo.
C’era anche Pertini e gente come lui, ma questa è un’altra storia….. quelli non erano banditi nè tanto meno gente finta e ipocrita.
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Pertini aveva assaggiato le galere fasciste mentre quanti sono venuti dopo avrebbero dovuto conoscere le galere per corruzione, clientelismo e tangenti….
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Fuori tema, ma mica tanto. Ai tempi del cognato di Craxi, a Milano ci si raccontava una barzelletta.
“La sai quella della frittata dei socialisti?”
“… e come sarebbe”
“Comincia a rubare sei uova …”
Leggende metropolitane, perché poi si è scoperto che c’erano i ‘compagni che sbagliano’ …
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Tu pensa, Silvana, che barzelletta equivalente (“come si fa il pollo alla socialista? come lo fai lo fai, basta che sia rubato”) la sentii raccontare in quegli stessi anni da un divertito (diciamo: compiaciuto) assessore comunale psi.
Onesta’ intellettuale (almeno quella) o tracotanza? Ai posteri, ai posteri..
Comunque, pur rimanendo affezionato alla mia concezione veteroilluministica e calamandreiana secondo cui esiste la possibilita’ di occuparsi in modo integro, retto, onesto della cosa pubblica.. non so, comincio a sospettare che il potere (qualsiasi, dico qualsiasi potere, in qualsiasi forma), sia intrinsecamente, ineliminabilmente “marcio”.
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Cari Cintolesi, sono stata assessore per due anni: nessun giornalista (ne ho incontrati tanti, come assessore al turismo!) ha mai sentito parlare del vino delle mie figlie in quei due anni, e sono piuttosto orgogliosa di ciò e non ho ricevuto favori. Ma forse sono solo incapace. Mi pare che ormai anche fuori dal mondo della politica l’etica si sia sfaldata… anche nelle cose piccole. Ricordo amaramente quando si facevano allusioni ai paesi sudamericani …
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Silvana, mi pare che la tua testimonianza confermi la mia ipotesi: sei stata assessore due anni, dici. Non mi risultano “legislature” (vuoi comunali, provinciali o regionali) che durino due anni….
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