“Ma dov’è finito il tu nipote che saranno tre mesi che non lo vedo?”
“E’ a dare l’antimuffa ai biologico e un gli danno pace un minuto”
“A dare l’antimuffa alle vigne biologiche, ma sei sicuro?”
“Cheddì, sarò sicuro, vogliono fà le cose per bene ni biologico perchè l’uva è più pregiata e gli stanno più addosso”
“Si, hai ragione l’uva biologica è più pregiata e va trattata bene!!!!”.
Produrre alimenti puliti (non solo dai prodotti sparsi nei campi) è un processo interiore che sgorga guardandosi (seriamente) dentro, con un occhio rivolto al futuro e l’altro al contesto di esseri viventi che vivono nei campi o ci lavorano e le persone che andranno a consumare quei prodotti. Rispetto per la salubrità del paesaggio.
Inutile dichiarare di essere biologici quando si annientano o vorrebbero annientare colline per creare cantine che sanno solo di speculazione edilizia e cazzotti al paesaggio.

Più che la cantina nuova con il finto travicello antico e il pavimento di cotto, basta avere le vigne in posizioni degne e l’uva sana.
Se poi, quando si assaggia un vino, chi lo propone dice a ripetizione che è biologico… terreno ricco di scheletro… gestione della chioma… grattatina di culo e ritonfa sul biologico come se fosse l’unica virtù per essere buono….. siamo sugli antani.
Se il vino è buono è buono, se è buono e biologico è meglio.
Una bella iniziativa e giornata di vini buoni.
Caparsa, Villa di Geggiano, Podere La Castellaccia, I Fabbri, Badia a Coltibuono, Poggerino, Montenidoli, Monteraponi, Montevertine, Podere Le Boncie, Pacina, San Giusto a Rentennano, Colombaio di Santa Chiara, Mannucci Droandi, Podere il Palazzino
Non assaggiato Monterotondo, ma se ne parla bene per la sala.
Poi ci sono i volontari della Racchetta che non spengono solo i fuochi, ma montano e rismontano gratuitamente tavoli e accessori.