Otto cassette da uva e mezzo paniere pieni di tegole rotte misto vasi da fiori, un pò di comandi e fili elettrici.
Almeno si fosse trattato di vasellame etrusco ci sarebbe stata maggiore soddisfazione dal raccattare da un’area di una ventina di metri per tre tutte questi calcinacci lasciati prepotentemente e leggermente sul terreno.
Delicatamente accumulati, con una fresca impennata di cocci di vaso non dinastia Ming ma supermercato e quindi occorreva porre un freno e un argine ad una pratica odiosa come quella di accumulare schifezze in giro.
Le tegole rotte portano impressa la dicitura “Laterizi Cialfi Siena” quindi non sono di epoca romana nè etrusca, forse longobarda ma molto moderna e consona ai tempi viviamo.
La zona adesso è pulita e come tale deve rimanere.
Andrea Pagliantini 
Un altro segno d’affetto per il luogo, speriamo cambino le mentalità e il modo di fare prepotente di chi lascia queste schifezze in giro.
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Ci si può aprire un museo con tutti codesti reperti!!!! PIGLIAMOLA a ridere vai….
Andre l’undici settembre non ci sarò mannaggia… sono a fare del bene a 130km da qua…..
Però per fine novembre ho un progetto “CENA” con l’associazione che rappresento per beneficenza che poi ti dirò…….
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Caro Andrea, ti farei un monumento. Anche statisticamente sei non importate, di più, fondamentale. Nel desolante paesaggio affollato di polsini immacolati che chiosano manine ‘eleganti’ colte nel poco elegante e civile gesto del “butto via la qualsiasi dove mi fa più comodo”, emergi luminoso e ben portante. Viva te. Ovvìa.
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Ma non si fanno vedere queste schifezze, si scarica nei boschi o nei terreni altrui e si vive felici di essere “brave persone”.
MA che vergogna nèèèèè!!
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Io invece avrei fatto raccogliere il tutto agli stronzi hanno buttato questa robaccia in giro.
C’è il rischio di passare da coglioni a pulire la roba gettata da altri e incentivarli a continuare!
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Andare in discarica è troppo faticoso, alla fine queste tegole e materiale vario possono servire da nascondiglio a tanti animali della campagna. Bischeri diresti tu, invece sono qualcosa di più.
Peccato che non c’ero per darti una mano.
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Non è per fare bella figura spendendo poco che mostro la raccolta di questo materiale da un terreno, ma per provare a disincentivare e far capire che il luogo in cui viviamo è di tutti indipendentemente dalle visure catastali e dalle particelle di proprietà.
Smaltire scorrettamente rifiuti di qualsiasi tipo e genere è un danno alla collettività e al territorio tutto, non l’umiliante considerazione di “buttare le cose più in là che tanto non è mio”.
Questa è deficenza totale.
E voglio ringraziare pubblicamente l’amministrazione comunale nella qualità dell’ufficio tecnico e dei dipendenti che si sono adoperati per togliere definitivamente di mezzo questi cocci una volta raccolti dal terreno, smaltendoli correttamente all’interno della discarica comunale.
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Ricorda bene lo stronzo sei te che pulisci e metti in mostra queste cose che si fanno e non si dicono… funziona così.
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Si, magari può darsi non faccia piacere vedere il ritratto di come avviene lo smaltimento di scarti edili e chi li mostra non è escluso sia visto male rispetto a chi quelle schifezze le butta in giro.
Magari fra un poco si comincerà a dire tutte queste schifezze le spargo io per fargli le foto e parlarne sul blog…… sarebbe sublime si arrivasse a questo.
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come minimo sei stato te visto che x far passare male la gente hai fatto anche peggio smettila di rompere le palle dove nn è tuo e fatti i cazzi tuoi invece di parlare male degli altri coglione
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C’è ooooooo ha cambiato pseudonimo ma non stile.
Confesso di essere stato io a disfare tetti e fare ogni tipo di lavoro edile per spargere per dirupi, boschi, sentieri ogni residuo possibile.
Poi fotografo e passo per ambientalista.
Come vede, ho imparato bene a spendere poco e fare bella figura.
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Ti metti (elegantemente) persino a replicare a quelle sbecerate isteriche si commentano da sole?
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..x te il detto ”non ti curar di loro ,ma guarda e passa”
(credo fosse questo) ..non vale sempre…. comunque meglio così…
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Sì, sei stato molto gentile a rispondere. Un intervento del genere non merita il commento.
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Oh Andrea, non ci siamo per niente.
Hai la fortuna di aver ritrovato un Cialfi nell’Oliveta e te ne disfi come se fosse una ciòfega. No, ma dico io… un Ciolfi.
Ma l’Arte del Disfattismo non ti dice niente? Ciolfi è uno dei grandi Maestri del panorama culturale italiano, nel 900 le sue opere hanno raggiunto quotazioni iperboliche.
E te me lo butti via…
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Non stare a perdere tempo con arrogantelli zotici si commentano da soli con contenuti celebrali non pervenuti.
Questa è piccola gente ce l’ha con il mondo intero perchè non è basso alla loro altezza e non soppporta chi non vuole calarsi al loro livello.
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Il messaggio e’ sempre quello: “smetti di rompere le palle DOVE NON E’ TUO”.
Siamo sempre li’: questo e’ tuo e questo e’ mio. Te sei di qui e io sono di li’. Te sei d’i’posto e io sono d’i’ luogo.
Piccole Heimat. Ma piccole piccole davvero, a Siena direbbero: piccine.
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macché Heimat, caro Filippo, un cialtrone anonimo è uno da prendere a pedate culturali, perché non avendo un lato A, esso (non egli, ovvio!) non possiede neppure quello B, da pedatare. Ma ti, lo, ci, conosce. Guardate nei dintorni.
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A fare discorsi come oooooo/st non ci arriva nemmeno Borghezio impegnandosi, il che è tutto dire.
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Essendo sia io assodato possente coglione certificato da anonimo poco veneziano ma parecchio villano, pocanzi vengo cercato da un televisivo noto critico d’arte inviperito come una jena per aver letto il commento di Capric sullo smarrimento- smaltimento del Cialfi a suo dire più prezioso di un Cristo di Mantegna.
Intendendomene poco di arte e ancor meno di Cristi volo verso la discarica comunale con il custode al lume di candela per rinvenire fra i cocci il prezioso reperto.
Rinvenendolo e puliziandolo a dovere, a breve verranno i custodi del Britisch Museum a prenderlo per metterlo in una esposizione di modernariato longobardo.
Poi starà qualche mese in esposizione nela villa di un nano brianzolo e al termine finirà nei musei vaticani.
Alla fine sono soddisfazioni.
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