L’uomo che libera il grano

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Se non l’avessi visto, non ci avrei creduto.

Alle tre del pomeriggio di un  luglio infuocato di sole, con la tecnologia, le macchine e i mezzi moderni che permettono di mietere un’area vastissima in poche ore, ebbene, nel mezzo di quel forno da pane, c’era un uomo che pazientemente, con la calma, la lievezza che possono avere solo chi ha i capelli bianchi e la sa lunga sulla vita, toglieva le erbacce e le infestanti in mezzo al grano, manualmente, un momento prima che la macchina passasse a mietere.

Non so dove si possa rivedere una scena del genere. Di certo quel posto non è nuovo nello stupire chi vi passa, è lo stesso posto in cui alla fine di maggio due cani felici e giocherelloni si inseguivano e combinavano dei superbi cerchi nel grano ancora verde.

Abbiamo anche un pò parlato, ma il succo del discorso me lo tengo stretto e non posso rivelarlo, per una promessa fatta ad uno sconosciuto Uomo che libera il grano.

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Una risposta a L’uomo che libera il grano

  1. Claudio ha detto:

    Sicuramente ci sarà un motivo per cui quell’uomo raccoglie l’erbaccia a mano.

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