La mosca olearia e un rimedio antico

mosca olearia

E’ molto istruttivo ascoltare le parole ed i discorsi di chi ha i capelli bianchi e riporta gli insegnamenti e le astuzie di chi aveva i capelli bianchi ancora più indietro nel tempo ed aveva imparato sulla propria pelle le molestie delle stagioni che condizionavano la presenza di grano e farina da infornare, uva e vino da bere, olive ed olio per condire.

Le astuzie e i rimedi per ovviare a parassiti, non prevedevano l’uso di insetticidi chimici.

Era importante l’atuzia, l’occhio, la cura massima per poter riempire botti, madie, orci:

Parlando con un lontano parente su olivi ed olio, rievocava i discorsi del padre contadino e dei suoi modi per combattere la presenza della mosca olearia.

In quel tempo, aveva preso le cose come una barzelletta, poi tre anni fa, decise di metterle in pratica ed il risultato fu che le sue olive erano sanissime mentre quelle dei vicini erano completamente piene di mosche.

Basta fare una soluzione di aceto (quello forte, di vino vero) e miele, versarlo in bottiglie di plastica e praticarvi un foro ad una certa altezza e appenderle quà e là fra gli olivi.

Le mosche sono attirate dall’odore del miele, entrano e vengano fulminate dall’aceto.

Ho visto con i miei occhi bottiglie con uno strato di mosche morte alto due dita.

A breve metterò in pratica questa astuzia del vecchio zio contadino, c’è il beneficio di non dover ricorrere a trattamenti, alla sanità delle olive e di chi poi condiscie.

I capelli bianchi difficilmente sbagliavano, ne andava della lora tavola, della loro vita.

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511 risposte a La mosca olearia e un rimedio antico

  1. giovanni ha detto:

    ciao andrea….per 2000 piante di ulivi di 30 anni mi sà che ci vorrebbe un bel pò di miele e aceto per la mosca soprattutto che vivo in sicilia a un 10 km dal mare
    …..tu cosa mi consigli?ti ringrazio anticipatamente ..

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  2. Lello ha detto:

    Ciao Andrea, io ho messo a dimora nel 2010 107 piante di ulivo, varie cultivar, resistenti al freddo perché ho il terreno in Irpinia a 700 metri slm e in inverno nevica e ci sono le gelate. Trovo interessante il tuo rimedio per la lotta biologica della mosca con aceto e miele e lo seguirò credo che già domani andrà a mettere le trappole. A proposito, ho visto in commercio le bottiglie-trappola di una nota marca, che hanno fori da 4 mm. Voglio invece chiederti quale concimazione annuale e/o trattamenti fogliari mi consigli per queste giovani cultivar che sino ad oggi, mi hanno dato solo qualche kg. di olive.
    Grazie e buona serata.

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    • Giampy58 ha detto:

      Il migliore concime biologico è il letame ecquino bovino ….
      Fai una conca attorno all albero ed al suo interno introduci il letame maturo. A marzo aprile del solfato di rame se non piove innaffia . Vedrai che le piante ti daranno i loro frutti.

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  3. Elena ha detto:

    Ciao Andrea,
    anche io ho un uliveto di circa 130 alberi di ulivo a solo 1 Km dal mare: zona sud occidentale della Sardegna, esattamente GONNESA, in provincia di Carbonia-Iglesias.
    Premetto che le trappole che tu giustamente suggerisci, le ho preparate anni fa, e presumo sia per questo, è stato l’anno in cui abbiamo prodotto la maggior quantità di olio fino ad oggi, oltretutto di ottima qualità. Poi per svariati motivi non ho più preparato le esche, cosa che invece quest’anno ho rifatto. Ho notato che fino ad oggi mosche se ne vedono pochissime, ma probabilmente grazie alle alte temperature della nostra zona che hanno raggiunto parecchie volte anche 41 gradi all’ombra. Piuttosto ho scoperto la malattia dell’occhio di pavone e la fumaggine. Interferiscono molto sulla salute delle piante? Sopratutto la fumaggine ho notato che lascia i rami spogli degli alberi anche giovani. Mi dai un consiglio? Ti ringrazio e saluto cordialmente,
    Elena

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  4. Valerio Oliva ha detto:

    Ciao Andrea, ho una cinquantina di ulivi nella sabina, volevo chiederti se ritieni ci sia la possibilità di sostituire il miele con qualsiasi altra cosa tipo marmellata, sciroppo di agave, zucchero….etc….
    Grazie,
    Un saluto
    Valerio

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  5. fabrizio ha detto:

    Ciao Andrea coltivo 300 piante di olivo varietà Itrana, in provincia di Latina,per adesso niente mosca ,ma provo il tuo metodo e ti faccio sapere
    Fabrizio

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  6. Stefano ha detto:

    Ciao Andrea, posseggo circa 100 ulivi zona collinare a Livorno Toscana, questi alberi avranno tutti oltre 100 anni erano dei miei nonni,dopo circa 20 anni che nessuno li toccava più io 3/4 anni fà ho iniziato a curarli un pò facendoci solo però la potatura.
    Quello che ti volevo chiedere è visto che molti alberi faranno si e no 50 olive e gli altri pochissime rispetto a quello che dovrebbero se può dipendere prima di tutto dalla mancanza di sostanza nel terreno e se il terreno stesso prima di iniziare una concimazione lavorarlo.Leggendo in internet c’è chi dice che sia meglio non toccare il terreno chi con fresa restando abbastanza superficiali per non danneggiare le radici. Te cosa mi consigli e se devo lavorarlo con cosa?

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  7. Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Giovanni

    in effetti 2000 piante non sono uno scherzo, ma è anche vero che in una zona di mare la Mosca colpisce sodo e hai il grosso rischio di veder sfumare la qualità del lavoro di un anno. Io ti consiglio di distribuire fra le piante un centinaio di bottiglie di soluzione.

    @Lello

    una concimazione al piede da farsi fra gennaio e febbraio con concimo organici che abbiano al loro interno una piccola quantità di boro che favorisce l’allegamento delle olive

    @ Elena

    dopo la raccolta fai un bel trattamento a poltiglia bordolese e un altro a primavera e vedrai che fumaggine e occhio di pavone spariscono

    @ Valerio Oliva

    in teoria qualsiasi cosa dolce può andare bene, ma il profumo del miele ubriaca le mosche e per questo rimangono più facilmente nelle tagliole 🙂

    @ Fabrizio

    d’accordo Fabrizio, aspetto notizie fra ottobre e novembre 🙂

    @ Stefano

    a gennaio – febbraio fai una concimazione con una carrioladi letame a pianta e poi una lavorazione superficiale del terreno a fresa o Nardi e poi vedrai come le cose cambiano.
    Una lavorazione superficiale del terreno la consiglio sempre, anche se per mia diretta esperienza va bene l’inerbimento purchè l’erba sia sfalciata verde e non secca.

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  8. Donatella ha detto:

    Andrea buonasera,
    quest’anno ho seguito il Suo suggerimento riguardo alla prevenzione per la “mosca olearia”. Ho circa 30 olivi (Impruneta). La prima settimana di Luglio ho appeso una bottiglia per olivo contenente mezzo litro di soluzione ciascuna di aceto e miele, facendo il foro di 4 mm. Volevo sapere: Fino ad esso le mosche non si sono viste (forse dovuto anche all’eccesivo caldo), però ho sentito che nella zona di Pozzolatico (frazione vicino a Impruneta) hanno diramato l’allarme “mosche”. La soluzione che ho messo ormai quasi due mesi fa, è ancora “attiva” ? oppure ha perso la sua efficacia ? Al momento dentro le bottiglie sono rimaste intrappolate pochissime mosche ed altri insetti. Ha dei suggerimenti da darmi ? …. oppure se non funziona più, a questo punto è necessario passare con gli insetticidi chimici ? …
    Le sono grata per una Sua cortese sollecita risposta.
    Grazie
    Donatella

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  9. Marco ha detto:

    Ho fatto alcune bottiglie sia con l’aceto sia con ammoniaca e sarda, ma a fine stagione o quando sono piene, posso svuotarle a terra? E riempirle nuovamente? Posso aggiungere aceto o ammoniaca se ne evapora un po’ e le bottiglie non sono piene? Grazie

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  10. Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Donatella

    il solo problema che presenta la soluzione è l’evaporazione, con il risultato che la bottiglia rimane priva o quas del liquido che fa da trappola.
    Se nella bottiglia, solo dopo alcuni giorni non c’è presenza di mosca è segnale positivo, dato che non c’è o c’è n’è in piccolissima parte che non da fastidio o preoccupazioni per la salute e la qualità delle olive.

    @ Marco

    solo aceto o anche miele nelle bottiglie?
    Una volta raccolo le olive, non c’è necessità alcuna di rimettere le trappole dato che le mosche colpiscono il frutto, non la pianta.
    Consiglio, dopo la raccolta, di levare le bottiglie e smaltirle nei cassonetti della spazzatura.

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  11. Stefania ha detto:

    Grazie Andrea per il tuo contributo prezioso. Purtroppo queste notizie son arrivate a me tardino….ma ho provveduto ad acquistare tutto l’occorrente per la lotta contro la MOSCA!!! Ho piazzato le trappole micidiali….vedremo cosa succederà….
    Son sicura che questo approccio sia il migliore….soprattutto perché, solo ora, mi tornano in mente tutti i rimedi che usavano i miei cari nonni per la lotta contro le bestiacce dell’agricoltura! Rimedi semplici, efficaci e soprattutto ecologici! grazie mille!
    Stefania

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  12. Andrea Bertolini ha detto:

    Scusate il ritardo, ma ho visto solo oggi questo blog.
    Il foro da praticare sulle bottiglie di plastica deve essere di 4 millimetri, eseguito con una punta da legno. Vi assicuro che ci passano solo moscerini e mosche olearie, non insetti piu’ grandi come vespe e api.
    Saluti a tutti !
    Andrea

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  13. simone ha detto:

    Ho provato il suo metedo, penso che si riduce l’attacco di circa 2/3, il problema è se la mosca è al 15% è fattibile, se è come nel 2014 al 88% meglio lasciare perdere tutto
    saluti

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  14. franco ha detto:

    Ho provato anch’io il suo metodo mettendo una bottiglia ogni 2 piante dal 30 di luglio, forse un po tardi, ho un oliveto sito nel pistoiese altezza circa 500 metri con 200 piante…. la mosca in questo momento con questa stagione sta dando un nuovo attacco abbastanza notevole creando un danno dal 30 al 50%e in alcune pianta anche di più.
    Analisi: 1) credo che le trappole funzionino circa un mese massimo un mese e 15 giorni poi sostiture il composto.
    2)Partire a mettere le trappole hai primi di luglio per vedere veramente l’efficacia di questo sistema.
    3) Se ci sono attacchi superiori al 20/ 30% do ragione a Simone la efficacia è limitata ci vuole purtroppo altri sistemi per non perdere del tutto il raccolto(come mi è successo nel 2014).
    4)Mi piacerebbe anche sapere da altri i risultati che hanno avuto

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  15. Francesco Padovano ha detto:

    Ho posizionato le trappole aceto – miele il 15 giugno,attualmente le olive bucate sono un 10%,ho poche piante (15), vivo a Cade Tirreni, altezza dal mare 100 metri.Grazie Andrea per i tuoi preziosi consigli.

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  16. ciccio ha detto:

    Andrea ma dove sei finito????

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  17. Andrea Pagliantini ha detto:

    Ciccio, dove vuoi che sia se non di corsa a raccogliere le olive!!! 🙂

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  18. Marilena Ceccarelli ha detto:

    Salve signor Andrea, anche io avrei bisogno di aiuto per un albero di ulivo molto molto bello. Ha più di cento anni e lo hanno portato con la gru nel mio giardino. Pensavo che un albero così particolare mi servisse solo per abbellire l’ambiente, invece ogni anno, ( a volte più, a volte meno ), mi da comunque una grande quantità di olive. Soltanto una volta erano sane, ma da 4 anni sono malate, bucate e brutte a vedersi. Io non ho mai fatto nessun trattamento, anche perché non ho mai pensato di raccoglierle per farne uso alimentare, pero’, vista la quantità, mi piacerebbe utilizzarle per mangiarle più che per farne dell’olio naturalmente. Forse molte altre persone che hanno uno o pochi ulivi nel proprio giardino saranno interessate a come salvare le proprie olive! Bene, al modo con cui proteggere la panta, Lei e’ stato davvero molto chiaro ed esaustivo, ma vorrei sapere: come trattare le olive dopo raccolte per togliere il forte amaro e renderle commestibili? Ed infine, ho visto qualche volta un gatto randagio fare la pipi e forse altro a un metro circa dalla base dell’albero, le olive sono da buttare per questa ragione? Infine, posso tagliare i rami quando mi pare per sfoltire la grande chioma? Spero di non essere stata troppo sfacciata nell’abusare della sua infinita cortesia… E grazie comunque per tutte le informazioni che ha già dato fin’ora…! 🙂

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  19. Elisabetta ha detto:

    Buon giorno Andrea,
    Le olive ‘ moscate’ possono comunque essere conservate in salamoia x uso familiare?
    Grazie e buona vita
    Elisabetta

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  20. Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Marilena

    mi permetta di dirle che gli alberi centenari di olivo, (come di tutte le altre piante, stanno bene nei luoghi dove sono stati messi a dimora) ce li vedo male ad abbellire un giardino.

    Per rendere più piacevoli le olive basta metterle a bagno con acqua e soda, poi dopo averle lavate e lavate bene si possono mettere in salamoia.

    @ Elisabetta

    le olive moscate è meglio se diventano ammendante per l’oliveta.

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  21. Pingback: La raccolta delle olive | Andrea Pagliantini

  22. Elisabetta ha detto:

    Grazie Andrea.
    Elisabetta

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  23. IVANO LUIGI DENEVI ha detto:

    Sono soprattutto un piccolo viticoltore biologico, ma coltivo anche circa 200 piante di ulivi, alcuni secolari altri impiantati da una ventina di anni. Noi non trattiamo mai, ma negli ultimi anni il problema mosca olearia è diventato molto forte. Oltre al metodo aceto/miele, che ho letto funziona molto bene in condizioni di attacco non eccessivo di mosche, è possibile attuare qualche cosa anche nel terreno visto che la ” pupa” vi rimane durante l’inverno. Grazie in anticipo.

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  24. Andrea Pagliantini ha detto:

    La miglior cosa è il gelo che penetra nel terreno e disinfetta dalla bestiaccia.

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  25. francesco ha detto:

    Sig. Andrea, un consiglio, in quale periodo trattare gli ulivi con la poltiglia bordolese?
    grazie

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  26. Andrea Pagliantini ha detto:

    Io a questo punto lo farei in primavera subito dopo la potatura o/e subito dopo la raccolta per disinfettare le ferite.

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  27. pino ha detto:

    Carissimo Andrea complimenti per la tua competenza…….. ed i consigli che vedo dispensi senza problemi. Ti scrivo dalla Puglia. Andando oltre la problematica della mosca olearia che è stata ampiamente dibattuta e che metterò in atto già da quest’anno, vorrei avere un tuo parere circa un problema che sto avendo con degli alberi di leccino ultimi a salvarsi in un terreno appena rientrato nel mio possesso. Premesso che sono sparsi sul terreno, sul loro lato sud la produzione c’è dal lato nord invece nulla solo foglie….!!!!!!!!!! poco prodotto. Sai dirmi il motivo? i terreni confinanti sono tutti ad uliveto. ti ringrazio tantissimo. Pino

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  28. Andrea Pagliantini ha detto:

    Ciao Pino,

    potrebbe trattarsi di una botta di fretto come di occhio di pavone, una malattia funginea che si riconosce bene sulle foglie, presentandosi come un forellino sulle foglie.
    Si cura con un trattamento di poltiglia bordolese (solfato di rame e calce) e si può fare benissimo ora.

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  29. Rosario ha detto:

    Sig. Andrea, le scrivo dalla provincia di potenza, da 2 anni mi occupo di 50 piante di ulivo che mi ha lasciato mio padre, quest’anno voglio utilizzare il suo metodo dell’aceto e del miele, parlando con un Signore riguardo alla concimazione da effettuare, mi ha parlato do una certa zeolite cubana, pare che sia un repellente per la mosca olearia, lei ne ha mai sentito parlare? E’ veramente bio? Attendo una sua risposta, grazie

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  30. Andrea Pagliantini ha detto:

    Non credo che la zeolite sia un concime, ma una sabbia che miscelata con l’acqua e spruzzata sugli olivi, rende impenetrabile la puntura delle mosche e la deposizione delle uova…. un po’ come il caolino. Funziona ed è una sabbia che la pioggia o il lavaggio del frantoio rimuovono rendendo pulita l’oliva per essere franta.

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  31. devoti bruno ha detto:

    sono molto indeciso fra caolino e trappole.di queste tanti dicono che sono inutili, per il caolino se piove bisogna ridarlo,insomma cosa faccio? ho 2 oliveti di 15 piante e 35 siamo al mare di Luni antica.

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  32. Andrea Pagliantini ha detto:

    Io proverei con il sistema che porta via meno tempo…

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  33. elisabetta prandelli ha detto:

    Buongiorno a tutti,
    Buongiorno Marco,

    consigli preziosissimi, grazie
    ho già le bottiglie con all’interno tutte le mosche morte…..mi chiedevo; potrei utilizzare le stesse, o le devo cambiare ogni anno?
    ……pigrizia? forse, ma 60 alberi e sai com’è…GRAZIE!

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  34. elisabetta prandelli ha detto:

    SOPRATTUTTO GRAZIE ANDREA!

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  35. Andrea Pagliantini ha detto:

    Ciao Elisabetta…. io le cambierei, per sessanta piante servono poche trappole e non è un lavoraccio lungo sostituirle.

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  36. Gianna ha detto:

    Ho circa 50 ulivi, vorrei fare l’olio per uso personale per cui non vorrei usare prodotti nocivi, ho letto tutti i commenti e mi sto convincendo ad usare aceto e miele , abito in provincia di Livorno a pochi km. dal mare quante bottiglie adoperare? posso oltre alle bottiglie fare un trattamento con la zeolite? Dove posso trovarla? con l’aceto acquistato in negozio ottengo lo stesso risultato? Mio marito non ha una grande fiducia in questi metodi, spero di farlo ricredere.

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  37. antonio ha detto:

    Salve
    io sto in sicilia ,zona ionica ma a 10 km dal mare
    posseggo circa una cinquantina di piante di ulivo e’ quest’ anno la mosca ha rovinato tutto
    vorrei usare questo sistema naturale ,quando dovrei iniziare a piazzare le bottiglie?
    gli alberi sono vicini tra loro, quante bottiglie mi consiglia di usare
    un foro da 6 mm appena sotto al tappo basta?

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  38. Williambral ha detto:

    Appreciate you sharing, great forum.Much thanks again.

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  39. mauro rocchi ha detto:

    Ciao Andrea,ti seguo da un paio di anni, ho seguito i tuoi consigli catturando tante mosche nelle bottiglie che ho distribuito nel campo -giardino con 150 piante site in Lunigiana alt.200m.Ecco la domanda:ti risulta unamaggior attivita’ della mosca negli oliveti molto annaffiati? Se ti e’ possibile rispondimi grazie Mauro..

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  40. Andrea Pagliantini ha detto:

    Mauro, le condizioni ideali per la mosca stanno negli inverni non freddi come l’attuale innanzi tutto. Certo che nell’umidità questi insetti brulicano, ma perchè tanto annaffiare, le piante sono piccole e hanno bisogno di irrigazione di soccorso?

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  41. vito ha detto:

    ciao Andrea – sono capitato per caso sul tuo blog – complimenti perkè vedo negli anni la tua gentilezza e disponibilità – sono a Velletri (RM) 330 slm – ho solo 21 piante ma per casa bastano (da 30 a 65 litri di olio) – sono un makkinista dell FS pensionato ceduto alla terra e quindi un profano – negli anni ho utilizzato diversi modi contro la mosca, prima quadrotti di plastica cosparsi di colla per topi, abbastanza efficaci ma un lavoraccio – l’altr’anno invece bottiglie contenenti 40 gr di fosfato biammonico in mezzo litro d’acqua – questa esca funziona molto bene con le alte temperature – alle bottiglie ho fatto 4 fori da 8 mmm (meglio aumentre il livello dell’acqua e del fosfato per compensare l’evaporazione) – i fori devono essere a tre cmm dal livello del liquido – devo dire ke ha funzionato bene però c’era poca mosca in giro – quest’anno voglio provare il tuo metodo e poi ti farò sapere – grazie

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  42. Andrea Pagliantini ha detto:

    Bene Vito, sono curioso poi di sapere della tua esperienza e dell’efficacia di questo tipo di trappole.

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  43. antonio ha detto:

    io invece ho tante mosche e tafani, sia per allevamento all aperto dei conigli, sia per il confinante che ha i cavalli.
    il metodo bottiglia miele aceto, vale anche per mosche ordinarie, cavalline e tafani?
    Altra domanda, come fa la mosca dopo entrata in bottiglia non riesce piu a uscire?ciao tonio

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  44. giuliana ha detto:

    Ciao Andrea,
    ti volevo ringraziare tantissimo perchè ho letto tutti i consigli che hai dato a tutte le persone che ti hanno scritto e a luglio 2015 ho posizionato varie bottiglie con l’aceto e miele nel nostro uliveto.Sono un centinaio di ulivi e devo dire che hanno funzionato, olive sane e bellissime.
    Siamo pronti anche quest’anno e ho fatto anche pubblicità..

    Ancora TANTE GRAZIE
    Giuliana da Verona

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  45. mauro rocchi ha detto:

    Gli ulivi sono intorno a casa …e se vuoi erba verde… .bisogna annaffiare!!!İNOLTRE l’escursione termica non e’ forse favorevole .cento metri in piu’ o in meno di altitudine puo’ fare la differenza .Esiste una tabella delle temperature che muovono tutto ilciclo della mosca? Aiutami a capire per favore!!grazie Andrea.Oggi e’ l’8 /06 e i miei ulivi non hanno ancora completato la caduta dei fiorellini bianchi .So che altrove e’ ben diverso!!Un saluto a tutti e BUONA RACCOLTA ….BİOLOGİCA A TUTTİ!!!!

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  46. Andrea Pagliantini ha detto:

    @ Antonio

    le mosche son mosche di qualunque genere e grado e se una mosca entra dentro una bottiglia (trappola) non è per grufolarsi nel miele, ma per lasciarci le penne per le esalazioni dell’aceto 🙂

    @ Giuliana

    ricordati di rimettere le trappole fra la fine di giugno e i primi di luglio, che quest’anno se non viene un’estate torrida saranno dolori….

    @ Mauro

    ti confesso che non ne ho idea se esita o meno una tabella delle temperature per capire quando è favorito il ciclo della moscaccia. A me preoccupa da luglio in poi, quando le olive si formano e ingrossano e diventano sala parto di quelle infide.
    La fioritura dipende dal clima, qui da me piove e fa freddino da giorni e giorni, stanno fiorendo ora e non vorrei che questi uragani ne abbiano compromesso l’allegagione, ma c’è poco da fare nel caso.

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  47. Martina ha detto:

    Ciao viviamo vicino Livorno e abbiamo circa duecento olivi ( in circa un ettaro)vorrei provare il metodo delle bottiglie per la mosca mi potresti dire il dosaggio del miele e aceto e quante bottiglie più o meno dovrei mettere.
    Ma se usassi lo zucchero al posto del miele ? Grazie
    Martina

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  48. Andrea Pagliantini ha detto:

    Metterei fra le 10/12 bottiglie, quindi dodici litri di aceto e un chilo di miele, miele e non zucchero perchè è quel profumo che attira le mosche nella trappola.

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  49. Cristina ha detto:

    Ciao, possiedo 100 olivi in zona collinare ad Arezzo a circa 350mt. di quota , esposti nordest.
    Quante bottiglie mi consiglia di mettere e indicativamente partire da Luglio p.v.?
    Grazie
    Cristina

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  50. Dino Carta ha detto:

    Salve

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