
Da che mondo è mondo, non si era mai assistito a tale blasfemia concepita sull’altare laico della brace nel quale sono state cotte quintalate di salsicce e altrettanto costoleccio o rostinciana (chi dice costine di maiale non può capire).
Un vegetale arancione come un giubbotto dell’Anas, tagliato a fiammifero, intinto nell’olio e messo a patire il caldo su una griglia ferrata, non abituata a queste malinconie.
Pingback: La benedizione dell’ulivo e dei carciofi fritti | Andrea Pagliantini
Pingback: Buon tutto Giada | Andrea Pagliantini