Berardenga, la scomparsa di Arrigo Boito

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“Eppure c’era” è la frase che sovente ha accompagnato la visita delle tante persone che hanno varcato i cancelli della Villa Chigi Saracini nel capoluogo della Berardenga, nella due giorni della “Storia e dell’arte”.
Il busto del grande compositore e librettista Arrigo Boito, realizzato da Vico Consorti, in effetti c’era, a lato del Kaffeehaus, nel vialetto che porta alla fontana di Tito Sarrocchi.
Il timore che, dopo tanti anni di silente abbandono il busto del musicista se ne fosse andato sdegnato, era reale e persistente, ma sollevando una gran mole di frasca di alloro, l’una volta candida opera di marmo, ricompare in quel grigio mimetico, come il poco distante cappotto di Giuseppe Verdi.

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