













Di sega, forbici e scala sono muniti i potatori resistenti, i più moderni, si dotano invece di belle e pratiche forbici elettriche, ma il disegno, la sagoma, l’estetica non cambiano la bellezza di un ulivo sapientemente potato, semmai si attenuano dei fastidiosi dolori muscolari alle braccia.
Molte le olivete che sembrano appena passate da una squadra di Lanzichenecchi: amputati, scapati, lasciati con tre fogline in rami sporgenti due metri.
Il professor Alfredo Roventini, per questo, geme, piange, si dispera ogni giorno, dalla sua nuvola, guardando da sopra il paesaggio terrestre.