Il carretto passava, e quell’uomo gridava…. breccino!!!
Ripulir le fossette, spianare le buche, rammontare le persone cascavano di bicicletta, ma soprattutto dalle prime moto e vespe, sentire e sapere che in un certo tratto di strada ci sarebbe stato improvviso il modo di scambiare due parole o gli sfoghi dello stradino, che non c’era luogo al mondo dove non gli nascondessero gli attrezzi durante la notte.
Solo che alla Villa a Sesta, lo stradino era un privilegiato: nel resto del mondo era munito di una pala e di una carretta, qui di un carretto con l’intestazione del tratto di strada.
Segno che si tratta del percorso del castello di Brolio, privilegio servile nei secoli.