In altri anni meno cocenti, la bomboniera di San Gusmè sarebbe già stata pavesata a festa.
L’uragano che a fine settembre ha scaraventato via tegole e piante alla casa del glicine, le ferite dei tempi, al netto del rinchiudersi primaverile, il guardarsi negli occhi e reagire.
Non per chi deve arrivare, ma in primo luogo per se stessi, per salvaguardare uno spirito di comunità che non ha mai cessato di esistere e di mettere insieme aiuto e iniziative, che già poco lontano in chilometri è inimmaginabile.
Ne nasce una domenica mattina uniti, vicini ma distanti, festosi, con la fantasia che prende il potere e unisce nel rendere un borgo ancora più bello prima di tutto per chi c’è, poi per chi arriva e spazia con lo sguardo dalle vigne circolari di Arceno, Mucigliani avvolto nelle nebbie sottostanti e l’Amiata delizioso che si intravede e domina sullo sfondo.