A Boccadasse bisogna sognare più forte

Con in mano un rinvolto di carta con dentro una focaccia coperta di cipolle, trasudano piccole chiazze di unto e un piacevole profumo che accompagna la salita al belvedere in cima al capo santa Chiara dove stanno tre panchine rivolte al mare e al piccolo villaggio di case addossate e tinte pastello dove si continua l’antica pratica della pesca.

Inglobato si dalla città di Genova, ma distante e appartato luogo silente in cui gustare la focaccia alla cipolla prima di dare inizio alla lettura, riflessione, pace e contemplazione.
Andrea Camilleri nei libri del commissario Montalbano ha eletto Boccadasse residenza dell’ eterna fidanzata del commissario, Livia (Burlando) che a molti lettori appare come stitica e lunatica, o mutanghera come una giornata grigia con il mare mosso.
Dal belvedere ogni casa può essere vista e squadrata e il gioco consiste nel fantasticare la casa occupata dalla signorina Livia. Una a due piani dipinta di rosso, con il terrazzino privo di piante e un ombrellone bianco aperto, sembrerebbero il suo alloggio.
In basso, accanto la chiesa di Sant’Antonio da Padova c’è una terrazza panoramica rivolta verso l’esigua spiaggia sassosa occupata da culi al sole e pescatori intenti a preparare l’uscita con la barca. Gente cotta dal sole e dal sale, i cui antenati hanno riempito la chiesa di ex voto per le volte se la sono vista brutta in mare.

E dentro la chiesa brilla una luce forte e piccina dallo sguardo arguto di rondine che sogna sempre più forte.

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2 Responses to A Boccadasse bisogna sognare più forte

  1. Avatar di francesca francesca ha detto:

    Non bisogna mai smettere di sognare più forte.

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