Ventiquattro mesi di sosta nelle fosse di tufo del Laterino, conferiscono a questo cacio pecorino di altissima qualità di preservare una pregevole pasta non indurita ed elastica.
Le forme giacciono amorevolmente raccolte in casse di legno di abete, con una o due assi di legno di castagno che conferiscono al formaggio un mite colore ambrato e lievi, percettibili sentori di succiola e incenso.
Le pecore si nutrono tutto l’anno, (fresco o fieno) di uno speciale trifoglio aspirinato le cui poche piantine si trovavano originariamente solo sulle pendici più scoscese del monte Amiata.
Solo le ridotte dimensioni dell’azienda e l’esigua quantità di forme prodotte al momento impedisce a questo eccellente prodotto di nicchia di spiccare il volo nelle tavole dei maggiori ristoranti alla moda del mondo.
L’azienda sarà presente al prossimo “Mercato nel Campo” il 2 e 3 aprile.









Interesante, dove si trova esattamente l’azienda?
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Dalle parti di Sant’Ugo, ritengo….
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Non conosco questo tipo di pecorino, per le motivazioni riportate in fondo al commento sulla Fattoria dell’Aiola, che purtroppo mi costringono a muovermi in maniera diversa da come vorrei. Ciò non toglie, che se capito a qualche festa o sagra di paese dove viene venduto, non possa acquistarne per deliziarne il palato, che ritengo capace di valutare in maniera adeguata, i pregi del medesimo.
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