Questa pianta di origine asiatica, dall’aspetto persino gradevole, è dotata di una veloce crescita con radici che si espandono superficialmente per larghezza e rischia di diventare un’emergenza, dato che riesce a soffocare le piante originarie portandole a morte certa per sostituirsi a loro.
Bisogna evitare di tagliarla perchè risponde agli attacchi riscoppiando di nuovo o dal niente in più posti e viene sottovalutato il rischio di diffusione di questa infestante che può arrivare a sostituirsi molto velocemente alle piante nostrali, e purtroppo non vengono segnalati i rischi comporta questa dannata.
Un’idea su come eliminarla in alcuni punti scoscesi poco distante da un’uliveta c’è, ma nel caso arrivassero suggerimenti, consigli e movimento di idee su questa pericolosa pianta invasiva, sono assolutamente ben graditi.
Andrea Pagliantini
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Come si elimina l’ailanto non ne ho la minima idea, ma su come curare gli sprechi sugli onorevoli che dormono e i loro vitalizi la cura si trova facile: tagliare tutti i privilegi passati, presenti e futuri…
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E’ una bella rogna…
Qualcuno dice sale grosso e qualcun’altro acqua di cottura della pasta, altri vanno sulla chimica… ma da quello che leggo in giro non c’è molto rimedio..
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Quindi secondo te non si riesce neanche con la chimica a fermare queste piante?
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Da quel che so non c’e’ che un rimedio: un sistemico foliare. Assorbito dalle foglie, entra in circolo e ammazza la pianta in ogni sua cellula, cosa assolutamente fondamentale.
La sostanza in questione e’ il glifosato. Fra l’altro si scompone in chimica assolutamente innocua per l’ambiente.
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Ci sono vari forum e gruppi di discussione sulla rete in merito e quello che scrive il Cintolesi sembra uno dei pochi, anzi forse l’unico rimedio.
C’è anche la panzana che queste piante sono utili a “frenare” il terreno … meglio le robinie…
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Iper panzana quella di utilizzare queste piante per fermare il terreno, queste piante devono essere eliminate senza poetizzare tanto per la loro qualità infestante.
Il glifosato è la soluzione che anche per me rimane la più vispa, ovvero in primavera una bella nebulizzata sulle foglie e dopo un mese segare la pianta al piede dopo che è seccata.
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Cielo! Che cosa mi sono persa? Eravate in piena mutazione stagionale? Oddio: il “gli fo sa to” cioè un disseccante “che al contatto con l’aria “svanisce”!
Mi sembrate matti. Il glifosato è pe ri co lo so, carini miei, pe ri co lo so, anche per i vostri bambini, non solo per l’infestante ailanto.
Sì lo so è terrificante, rispunta da tutte le parti, ma da questo all’orrido e periglioso glifosato ce ne corre.
C’è un ailanto, all’ingresso di Sant’Angelo in Colle; è ormai grande e bello robusto. Anche le sue foglie un po’ esotiche ormai fanno parte di questo paesaggio.
Nelle sere estive ospita un assiolo che fa “chiù” nella notte, quasi metronomo del paese.
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Silvana: quali sono i problemi del glifosato?
In cambio ti dico quali sono i problemi dell’ailanto. Va bene quando te ne ritrovi uno grande bello e robusto che li’ sta e rimane. Nella stragrande maggioranza dei casi non e’ cosi’: un trauma, una lesione o chissa’ che cosa fa si’ che la pianta reagisce per come e’ programmata a fare, cioe’ riscoppiando in ributti che poi diventano altre piante, e piano piano si stabilisce un boschetto di ailanti, il quale ha una precisa caratteristica, che sotto di se’ non ha altra forma di vita vegetale superiore. L’ailanto non ammette altro che se stesso, oltretutto orripilante forma di vegetazione. Se insultato o traumatizzato reagisce istericamente cacciando da una singola cellula del suo tessuto una nuova plantula. All’isola di Monte Cristo la forestale, ingenua, credette di liberarsene tagliandolo. Gia’ vent’anni fa era diventato la specie pressoche’ esclusiva di tale isola. No, per il sottoscritto non c’e’ dubbio: alla prima comparsa di individui pionieri di ailanto, non avrei esitazione a STERILIZZARE terreno in un raggio di cinque metri. Piuttosto il deserto che una simile specie di vita.
Non mi risultano problemi a carico del glifosato. Sarei molto interessato a saperne di piu’ se a qualcuno invece risultano.
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Filippo ho scoperto che vi è un prodotto ancora più specifico per questa infestante, il Garlon EV, sempre da dare sulle foglie (alcuni lo hanno iniettato nel fusto se la pianta è grande) contiene un elemento specifico il Triclopir che agisce in profondità, conviene non tagliare gli arbusti per almeno un anno dopo il trattamento.
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io sono molto terra terra..qualche bella iniezione di nafta qua e la??metodo lunghetto ma dicono efficace……
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Io con una pianta del genere avrei poca tenerezza considerando il pericolo rappresenta per le nostre specie e la possibilità di espandersi e difendersi aggredento.
La nafta per terra credo possa poco Mauri, oltre a suonarmi male è difficile poter coprire l’estensione delle radici e c’è da vederla rispuntare ovunque.
Vediamo se arrivano pareri sul glifosato…
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Solo di terza mano: mi dicono pericoloso, molto. Però solo per sentito dire.
Ho visto trucidare alberi (non metto in dubbio che l’ailanto sia molto fastidioso e invasivo, come la robinia, forse peggio) con l’acqua bollente … : antichi saperi contadini.
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Aggiungo: comunque in falda il glifosato non mi sta bene.
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Guardando su internet, al primo colpo di google appaiono notizie molto allarmanti sul glifosate (o glifosato). Mutagenicita’, teratogenicita’, eccetera. Notizie di malformazioni e simili. Leggendo un po’ dei siti che appaiono nella prima schermata di google ho notato alcune forzature stilistiche (mi si passi la circonlocuzione) che in genere mi sembrano tipiche di comunicazioni non scientifiche e bufalesche. Ho notato in particolare (http://www.spoleto5stelle.it/il-glifosato/) che si citano correlazioni improvvise di tipo on-off (“…Altre località, come in questo caso il governo di Mal Abrigo, hanno vietato la raccolta, l’introduzione o circolazione delle zanzare o ragni nel perimetro urbano del paese. E come per magia, cominciarono a diminuire le malformazioni nei neonati. Ma cominciarono a evidenziarsi i casi di tumore..” eccetera. Mi pare molto strano che danni da accumulo di un erbicida mostrino una simile rapidita’ di risposta. Appunto sa un po’ troppo di “magia”. Non si dice in quanto tempo, non si danno molte fonti…
Leggendo altri link sembra di capire che ci sono ipotesi sul conto del glifosato.
Leggere l’articolo di wikipedia non mi ha aiutato molto, essendo estremamente sintetico. Solamente, mette la pulce nell’orecchio rammentando un erronea associazione che lo riguarda, fatta frequentemente.
Come in altri casi, ho provato a mettere la stringa di ricerca in lingua inglese e cercare l’articolo wikipediano in quella lingua. Mi sono ritrovato un articolo ben piu’ lungo e sostanzioso del suo analogo italiano, al quale rimando
http://en.wikipedia.org/wiki/Glyphosate
Questo articolo mi pare senz’altro piu’ equilibrato degli altri che ho letto, cita senz’altro i rumors (dando gli estremi della letteratura scientifica), facendo capire che c’e’ dibattito nel senso che appunto se ne discute. Cita pericoli per l’ambiente, in particolare quello acquatico. Il glifosato come tale mi pare che ben difficilmente possa raggiungere la falda. Semmai i suoi prodotti di decadimento.
Riassumendo quel che difficilmente puo’ essere riassunto, io personalmente mi sentirei abbastanza tranquillo con un uso miratissimo di tale prodotto: limitato a una peste come l’ailanto, usato esclusivamente sulle sue foglie.
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Mah… e se poi invece?
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Con l’acqua bollente ci avevo pensato e proverò quando sarà l’ora gli effetti produce, poi vedremo il da farsi secondo gli effetti che questa produce e non mancherò di documentare.
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PROTOCOLLO DI CONTENIMENTO DI Ailanthus altissima
Piante adulte (altezza >3 metri)
Abbattimento dell’esemplare possibilmente previa devitalizzazione endoterapica con diserbanti sistemici: ciò permette di devitalizzare l’apparato radicale ed impedisce la rivegetazione degli stoloni. Qualora non fosse possibile la preventiva devitalizzazione abbattere in fase vegetativa (da maggio a settembre) e pennellare sulla ceppaia diserbante sistemico puro. Eliminare completamente il materiale e la ramaglia di risulta.
Piante giovani (altezza 1,50-3metri)
Taglio in fase vegetativa delle singole piantine con forbice ed immediata pennellatura della superficie di taglio con diserbante sistemico puro così da devitalizzare l’apparato radicale. Eliminare completamente il materiale e la ramaglia di risulta. Verificare nella nuova stagione eventuali ricomparse di nuove piante.
FRESARE LA CEPPAIA VITALE DOPO L’ABBATTIMENTO O SRADICARLA non porta ad esiti positivi, ANZI! per la grande capacità di rivegetare anche da piccole porzioni di legno centinaia di nuove piante conparirebbero nel raggio anche di 30 metri.
Nuclei di rinnovazione (altezza 0-1,50 metri)
Diserbo in chioma e con campana per nuove vegetazioni localizzate con diserbanti sistemici.
il principio attivo consigliato è il GLYPHOSATE (Glifosate). Tale molecola viene assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la pianta è in attività vegetativa quindi NON IN INVERNO!
Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge tutti gli organi della pianta portando alla morte di tutte sue parti, chioma, foglie e radici.
Per trattamenti di spennellatura o spugnatura su superfici di taglio fresche si consiglia l’utilizzo di prodotto puro (non diluito). Se distribuito su giovani piante in chioma a
spruzzo le dosi consigliate sono di 1 litro di prodotto su 10 litri d’acqua per formulati al 30% di Glyphosate.
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Si, Antonio, l’idea è questa anche se l’uso di diserbati non mi entusiasma,ma per estirpare allla radice una infestante rognosa come l’ailanto non vedo altre soluzioni che l’uso del glifosate.
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Eccellente!
Il punto e’ quello infatti: occorre azzerare la vita di questi individui, di ogni singola loro cellula. Solo un sistemico puo’ farlo. Quando sono ciccia morta si possono anche sbarbare. Da vivi la cosa migliore e’ lasciarli stare.
I rischi del glifosato riguardano ovviamente il suo impiego massiccio come diserbante sulle messi: vengono messe in commercio sementi di piante (ad esempio grano) ingegnerizzate geneticamente per essere insensibili al glifosato, di modo che “si puo'” spruzzare a volonta’ il raccolto con la certezza di eliminare qualunque altra forma vegetale cresca li’ in mezzo. Sono le varieta’ cosiddette RR, cioe’ “Round-up Ready”, dal nome commerciale di uno dei prodotti (Round-up) a base di glifosato.
Fra l’altro il nome commerciale stesso e’ altamente scorretto politicamente e fa accapponare la pelle. Il “rounding up” e’ l’azione di rastrellamento per esempio dei prigionieri da deportare o da prendere ostaggio, sul tipo di quello fatto dalle SS dopo via Rasella, per intenderci…
Tamponature chirurgiche come quelle richieste dalla missione di eradicazione dell’ailanto, non dovrebbero destare preoccupazioni.
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Il Glyphosate potrebbe andare bene ma ne occorre un quantitativo sproporzionato per l’uso; sull’ailanto meglio un prodotto idoneo tipo il Tordon 101 oppure il Distan che hanno molecole ad uso sistemico molto più potente. da me in collina uso questi prodotti per la robinia ( peggio dell’ailanto ) e devo ammettere che funzionano benissimo. si comprano ai consorzi agrari e si ordinano. Ultimamente si utilizza anche il SINERO meno caro degli altri 2 ed altrettanto efficace ..
per chi ha pazienza andrebbe bene anche la candeggina iniettabile in un foro della pianta . funziona eccome …
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Orlando, grazie per queste preziose informazioni….. qualche giorno fa casualmente ho visto la coda di un documentario di come veniva combattuto l’ailanto sull’isola di Montecristo da parte della forestale e purtroppo mi sono perso il dettaglio di come in quel paradiso incontaminato facessero a debellare quell’infestante.
Nebulizzare la candeggina sulle foglie, può produrre risultati?
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Buongiorno, mi sono trovato contro questa pianta per la disinfestazione della cittadella di Alessandria.
Metodo sicuro 100%:
Uso di Garlon 4 o Tordon K. Dato come pennellate o forando il tronco e mettendocelo dentro diluito al 50% con acqua.
Fonte: Ricerche americane per la Nato (Esperienza in Vietnam)
Metodo casalingo, sicuro al 100%
Se la pianta non ha un impianto radicale molto esteso (ovvero è giovane e MAI stato tagliato), si può:
Coprire con un sacchetto nero e aspettare che la pianta muoia poichè non vedendo più il sole muore per mancanza di fotosintesi. Bisogna coprire anche i rispunti! Tenere il sacchetto per almeno un anno.
Fonte: Esperienza Personale
Metodo casalingo sicuro al 90%
Tanta pazienza e voglia di ucciderlo maggiore della sua voglia di vita. Taglialo fallo a pezzi sradica le radice con badile e piccone, brucia tutto, spargi il sale nel terreno. Ogni volta che spunta ritaglia subito le piantine. Esamina QUOTIDIANAMENTE il prato!
Se sei sfortunato sei nel 10%.. non hai abbastanza cattiveria e la pianta ti vince!
Fonte: La storia, questa pianta c’è in Italia dal 1700! E’ immortalata in diversi quadri, addirittua anche nel film “Un maggiolino tutto matto”. Nel passato non si diffuse mai così tanto come ai giorni nostri perchè il verde era sempre mantenuto da Tutti e non sono dalle agenzie urbane o qualche anziano contadino….. ciao!
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La soluzione dei sacchetti della spazzatura è interessante per quanto brutta a vedersi, ma almeno non si mettono in giro sostanze chimiche…. alcune piante di ailanto che ho in giro sono proprio lungo la strada di accesso ad un borgo del 9oo senza mille davanti…
Alcune medio piccole.. altre piuttosto grandi che avranno bisogno di una cura un pochino più radicale.
Non ho alcuna pietà per questa pianta infestante.
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alcuni anni fa tagliai questa orribile pianta, aspettai il ricaccio che fu molto abbondante e prima che lignificasse giù con una passata di diserbante. Non ho rivisto più nulla. Stessa tecnica per eliminare un fico selvatico. Niente da fare quello ributta sempre. Qualcuno sa dirmi come posso fare per eliminarlo considerando che non ho la possibilità di estirparlo con mezzi meccanici?
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Sono riuscito a fare con molta fatica 1 solo foro da 10 MM poco profondo su un Albero di Alianto poi anche l”ultima batteria è andata !
Ci ho sparato dentro al foro poco profondo che sono riuscito a fare con molta fatica il diserbate puro Glifosfato .
Poi usando la fantasia ho picchettato con la picchetta da saldatore una radice alla base del Alianto per circa 20 cm x10 circa e ci ho buttato ancora diserbate puro mischiato con gasolio .
Su altre due radici affioranti a circa 2 MT dal “albero ho buttato invece un bicchiere di birra di diserbate e acqua mischiati entrambi al 50 % cento con 2 bicchieri di gasolio .
Quali di questi 3 sistemi è il migliore ?
Non avendo più un trapano avvitatore funzionante ( batterie tutte andate è costose da sostituire se le dovessi trovare in commercio ) come posso fare per eliminare 6 alberi di Alianto con il resto di diserbate che dispongo ?
Se mischio il diserbate che ho con un po’ di acqua e con gasolio e olio motore (gasolio e olio motore hanno il compito da fungere da olio penetrante e per evitare che diserbate vada disperso e su altre piante e poi lo spalmo a pennello su gli alberi di Alianto rimasti questa tecnica funziona oppure no ???
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Tiziano, ce l’hai davvero a morte con l’ailanto 🙂
Io credo che la prima soluzione, quella di forare la pianta ed iniettarvi il glifosato tappandolo magari con un batuffolo di cotone, sia la soluzione più pulita ed efficace.
Non spargere soluzioni di chimica e gasolio nell’ambiente in cui vivi.
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Caro Andrea ho fatto un buco 12 MM profondo circa 5 cm su un albero di Alianto alto 28 MT e ci ho messo per ben 2 volte glifosato puro e alla fine ci ho messo un velo di olio fino multiuso da ferramenta in maniera che il glifosato non si asciugasse .
L” albero si succhiato il glisfosato puro per ben 2 volte in 15 giorni però mi sembra che non gli faccia nulla .
Le foglie iniziano a crescere belle è sane e pure i semi o fiori stanno iniziando a venir fuori .
Oggi ho rifatto per la terza volta dentro al foro una iniezione di diserbante questa volta diluito al 50 % cento con acqua e mischiato con un tappo di gasolio in maniera che il diserbate penetri bene .
Siamo sicuri che il glifosato uccida un albero di Alianto oppure gli fa da concime ?
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Alianto = tumori per le persone ?
Ho letto da qualche parte che avere un albero di Alianto o albero del paradiso troppo vicino alle finestre di casa può creare tumori alle persone che abitano troppo vicino a questo albero perché emana un gas tossico che avvelena l” aria .
Qualcuno né sa qualcosa di più a riguardo di tale faccenda ?
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Pingback: I capperi, il garibaldino, la brontola e l’orto botanico di Armaiolo, Rapolano Terme | Andrea Pagliantini
Sera a tutti, per combattere l’ailanto ; praticare nel tronco uno o due fori di 5 mm profondi alcuni cm e con una siringa iniettare subito Tordon 22k (picloram) se lo trovate o suo sostituto, puro.
Costa 22 euro per mezzo litro, ma ne occorre poco,i risultati sono visibili dopo 2 o 3 settimane. Definitivi.
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Grazie dell’informazione Massimiliano.
Ma secondo te l’operazione ha efficacia anche in questo momento o c’è da aspettare la primavera e la vigoria vegetativa?
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Ho un’azienda agricola agrituristica invasa da piante di ailanto (ailanthus altissima) . desidero sapere:1)mi hanno detto che il legno è molto pregiato in quanto molto leggero per costruire mobili ecc. . 2)quando va tagliato.3)ho letto che emana gas cancerogeno,è vero?4)Vi sarò molto grato a chi mi darà notizie a riguardo.
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