La vite legata con il salice

vite legata con il salice

Il salice (salcio, comunemente detto in Toscana) era una delle tante piante che ricorrevano intorno alle case coloniche in virtù non dei propri frutti, ma per i propri tralci, che grazie alla loro elasticità, erano utilizzati comunemente come legaccio multiuso in campagna e in principal modo per legare le viti.
Di salci, intorno alle ex case coloniche, ne sono rimasti pochi, per non dire punti, sostituiti dai filari di cipressi che fanno tanto Etruscany, che hanno anche preso il posto dei mori/gelsi o dei frutti.
Un legaccio naturale che evitava i chilogrammi di plastica verde (tubicino) attuali, utilizzati per legare le viti, che si mescolano e si spandono nel terreno negli anni e nei secoli, prima che questo derivato del petrolio si decomponga.
Nel frattempo altri tipi di legature temporanee sono state inventate: il filo di carta con il capello di metallo che una volta cascato in terra, si decompone con la prima umidità, ne è un esempio.
Ma la maestria dell’operatore e il fascino della vite legate con il salcio, è pura poesia.

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