
L’eco di esplosioni giunge lontano, in una fredda mattina di febbraio, quando si è pronti per le vie della campagna, in quel beato, rinvigorente silenzio.
Quando si inizia a sparare è già una sconfitta, quando si mostrano i muscoli e l’arroganza di conquista, si alza, di nuovo, l’odore schifoso della morte e della menzogna.
Fra chi aggredisce e chi è aggredito, la simpatia è subito chiara, ma in un secondo tempo quanti arti da cucire, quante vite spezzate, quante case e persone disfatte, oggi, come diceva Giuseppe Ungaretti da una trincea del Carso, è il nostro cuore il paese più straziato.