Un sasso da Vertine e dal Salento sulla tomba di Italo Calvino

Uno di quei piccoli sassi di alberese che i cinghiali di notte rovesciano dal Campino degli ulivi sulla strada comunale che porta a Vertine e un sasso di arenaria del Salento, recuperato nella cardiologica Lecce in tempi duri, conservati insieme, nello scopo di un momento importante.
Ti era come una promessa il loro essere al rumore e alla fragranza del mare.
Due pietre puntigliose, di luoghi diversi e vicini, accanto, insieme ad altri sassi, sopra quella pietra serena coperta di altri sassi e corbezzoli che protegge Esther Judith Singer e Italo Calvino, dove tanti lettori fantasiosi e audaci passano, si commuovono, ricordano una riga, mettono una piccola pietra portata dai luoghi di provenienza.

Brindando con un calice di stelle alle parole che sgorgano libere e singhiozzanti di amore e di emozioni, dal piano più alto e più alto ancora di Castiglion della Pescaia.

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