Le ali della libertà

Le ali di una libertà acuta, sono quelle di una variabile tipologia di animali che vanno a piluccare gli agresti lasciati indietro con la vendemmia di fine settembre, inizio di ottobre e si contentano di avere in dote pochi, ma saporiti chicchi d’uva a suo tempo lasciati indietro perchè verdi e di poca qualità.
Le esigenze continuative di superfluo, condite di poca umiltà e senso della realtà, sono quelle catene che alla lunga stritolano sogni e speranze di una crescita collettiva.
Amare quel poco che c’è e farselo bastare, coniugando verbi e sogni al plurale in sintonia con quanto si ha intorno suona come una campana che annuncia una nuova Liberazione.

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