Il balsamo di Caiano

Dai resti del Parco di Cavriglia si scende per la strada che porta a Castelnuovo dei Sabbioni, fin quando sulla sinistra, a oltre seicento metri di altezza, spicca il piccolo borgo di Caiano, che affonda le radici in epoca etrusca.
Fino alla fine degli anni ottanta, all’entrata nel cortile, intenso era il profumo di stalla che riempiva il borgo.
Dietro le finestre con le tendine fresche di bucato, c’erano le stanze delle bestie, su cui girava l’economia del luogo, oltre al taglio del bosco e ai semenzai.
Ne rimane solo il ricordo in chi ha visto quel mondo più rispante e meno patinato di oggi, rimangono la chiesa, l’essere in disparte, la corte interna, la vista panoramica, i nidi di rondine, le pannocchie di granturco appese ai travicelli.

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