Le signore che hanno in cura il museo, indicano ai visitatori di “seguire i delfini” sul pavimento, per eseguire una corretta visita ai locali che si sono ampliati, includendo recentemente, anche l’ex asilo Policarpo Bandini.
Dentro non mancano oggetti d’arte religiosa, documenti storici originali, zucchini, monture, oggettistica legata al Palio e al suo corteo storico e la sala che conserva i Drappelloni vinti (negli ultimi anni ne sono arrivati ben tre).
In quel tessuto di seta scorre la storia di Siena, ma anche d’Italia, basti guardare il Palio dedicato alla Liberazione con le effige delle bandiere degli Alleati della Seconda Guerra Mondiale o l’insegna Sabauda sul Palio del 1860 che celebra il Plebiscito della Toscana per l’annessione al futuro Regno d’Italia.
Il Palio dedicato a San Francesco, il Palio realizzato dal Maestro Cesare Olmastroni con il velo della Madonna che raccoglie e protegge tutte le Contrade della città attraverso il tratto di un luogo simbolo e identificativo per ogni rione.
E nella cripta della chiesa di San Giuseppe, sono raccolti i calchi in gesso delle opere del grande scultore Giovanni Duprè, nato nel territorio dell’Onda, nella via che porta il suo nome, il che rende unico questo museo di Contrada.
La Contrada Capitana dell’Onda è lieta di aprire la propria sede storica ai visitatori, per ulteriori informazioni e per prenotare una visita è possibile scrivere all’indirizzo e-mail: mond@contradacapitanadellonda.com
E’ magnifico, prima o poi un giorno riuscirò a vederlo!!!
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