Quando Matteo Renzi si dimise per la nota trona referendaria, con la suocera e la sua panda 4 x 4 verde bottiglia, vecchio modello, presero la Cassia in direzione nord con l’idea di tornare a Pontassieve per pulire il garage che erano mesi non ci mettevano mano.
Quando la strada devia a sinistra per l’Amiata, era quasi mezzogiorno e la suocera, suggerì a Renzi di fare una sosta alla Balena Bianca, le acque termali di Bagni San Filippo per poi continuare per Abbadia e lasciarsi intontire dalla bontà di certi tortelli e certa zuppa di cipolle di cui tanto avevano sentito parlare.
Nessuno dei due aveva il costume, nella panda c’era solo il plaid a scacchi dove si accuccia il cane da penna della suocera quando va a caccia, ma andava più che bene per asciugarsi. E poi in una mattina di dicembre, alla Balena Bianca,mai c’è un gran movimento di genti.
Dopo il bagno ristoratore e l’asciugatina, Renzi e la suocera si diressero verso Abbadia San Salvatore, con l’intenzione di pranzare al Kappa 2.
Vennero bene le ridotte perchè la salitina di accesso al ristorante è piuttosto ripida, e a quel punto, con lo sguardo rivolto verso un castagno si lasciarono coccolare dalla cucina della signora Mariella, che con una zuppa di cipolle magistrale e la delicatezza sottile e unica dei suoi tortelli con la ricotta, spinaci, grana e olio dell’Amiata, fecero dimenticare a Renzi le tristezze della politica, ma riassaporò istantaneamente il gusto delle piccole cose quotidiane, dei sapori semplici e degli affetti migliori e familiari.
Da quel momento nuovi e vecchi clienti del ristorante K2, timidamente chiedono al signor Giorgio se è vero che Renzi non mise il freno a mano e la panda infilò nel giardino dei vicini. Ma su questo pende il segreto di stato.
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