Sul territorio non mancano le strutture in disuso e da recuperare avendo una ex zona industriale che casca a pezzi e la sede dell’ Istituto Sperimentale per l’Enologia o la ex sede del Consorzio Agrario che si potrebbero riconvertire ad altri usi prima che diventino nuove forme di archeologia industriale.
Occorre riconsumare terra per dare fiato ad altre speculazioni edilizie, (nel qual caso annientare una collina visibile da ovunque in località Adine) per costruire una cantina fuori da ogni centro di comunicazione e irraggiungibile con articolati, distruggendo la fisionomia intatta di una zona che ha solo da perdere dalla devastazione compiuta da soggetti, quali la Negri Vigneti srl, che, nel proprio sito aziendale dichiara di essere ” biologica sostenitrice del paesaggio e rigeneratori dell’ambiente…..“.
Che senso ha progettare un Piano Paesaggistico Regionale (PIT) che serve a tutelare un paesaggio unico al mondo come quello del Chianti e della Toscana, se poi si permette di recintare vigneti con un’oscena rete elettro saldata di tondino rugginoso e spianare colline per ricoprirle di cemento?
Artico apparso anche su Il Cittadino on line















Il PD dovrebbe pensare come mai vince le elezioni anche se perde ogni volta un sacco di voti……
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Sono un’appassionata di vino e come tale giro per cantine e ora, dopo aver letto questo articolo e aver visto tante strutture faraoniche mi chiedo se per fare il vino buono serve la cantina piena di effetti speciali che giustifichi l’annientamento di una collina…
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Chiantigiani, ma non vi viene in mente che queste ferite al paesaggio saranno la fine del turismo e finiscono solo per svilire i luoghi rendendoli finti?
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Una bella metafora dell’Italia, da portare all’Expo.
A parole un bello show sul paesaggio e sull’enogastronomia … nei fatti poi succede quello che che hai segnalato
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Ma non sono quelli che appena arrivarono violentarono una casa colonica, un uliveto, delle piante antiche senza chiedere tanti permessi, riuscirono a bruciare una vigna in affitto a San Gusmè trinciando l’erba secca di luglio, hanno abbattuto diversi abusi edilizi e non per ultimo volevano ulteriormente violentare a piacimento tutta la zona di Vertine?
Sono loro?
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….. dimenticavo di dire che se sono loro, nel mondo del vino fanno schiantare dal ridere, ma è anche vero che sono viscidi e pavidi, quindi te Pagliantini che hai scritto il pezzo (immagino come sempre lettissimo) aspettati di ricevere in cambio ritorsioni o minacce.
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Vorrei dire tante cose, ma mi limito per decenza a dirne due sole: fanno schifo!!!!
Ecco il vero volto della Toscana.
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Immagino che la recinzione a tondino di ferro rugginoso sia solo momentanea e limitata all’area del cantiere…..
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Serviva una mostruosità di questo tipo per farti scrivere comune di Gaiole invece che di Sotto Vertine 🙂
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@ mario
Se il PD perde voti, non ci perdo il sonno la notte, in quanto, molti dei kolossal e scempi edilizi partono dalle loro menti sopraffine ed è meglio non aggiunga altro…
@ Carla
frase fatta e sciapa quanto ti pare, ma per fare il vino buono fa più comodo l’uva sana
che una cantina antanistica e con le scarpe a punta
@ Lallo
Sempre loro sono, chi altri!!!! Comunque i tempi sono cambiati e non proferiscono più minacce fisiche e verbali a chi non è consono al loro delirante scempio del mondo, si sono parecchio accucciati pur essendo dei bischeri portentosi che non mancano mai di prefessarlo.
@ Claudio
la recinzione a pannelli di tondino rugginoso di ferro non si limita momentaneamente all’area del cantiere, ma abbracci costantemente da anni il perimetro di diversi ettari di vigna. Recinzione che, stando ai regolamenti non è prima di tutto elegante, poi per niente consona a leggi e regolamenti….. nessuno può dire ora che non sa la situazione in quel luogo…..
@ Daniela
questa è una ferita dolorante a un territorio che non si merita altri sfregi del genere e sotto dolore si possono anche dire cose ai limiti…. ma il comune rimane sempre quello di Sotto Vertine, sennò nessuno capisce dove ci troviamo
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Sono stanca di indignarmi per abusivismi di ogni genere e grandezza e non vederli mai abbattuti.
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Stiamo attenzionando l’interessante cantiere e le sue procedure….. non ci piacciono le colline spianate e riempite di cemento da chi è ben conosciuto per il modo di agire… diciamo ai limiti.
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Ma il comune di Gaiole in Chianti, per mezzo dei nuovi amministratori non era improvvisamente diventato anti devastazione paesaggistica delle proprie colline?
Ma cosa sta succedendo?
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Per allargare appena una finestrina del bagno la soprintendenza dice NO, per annullare una collina e riempirla di cemento la stessa dice SI.
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Mica sono foto reali? Si tratta di fotomontaggi!!!!!!!!
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Quei bischeri hanno dieci viti, mi chiedo come mai debbano devastere una collina per fare qualche damigiana di vino…
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Questa gente da quando è arrivata non ha mai perso occasione per coprirsi di ridicolo o per fare danni verso il prossimo o l’ambiente che li ospita…… speriamo vendano e se ne vadano tutti alla svelta.
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Pingback: In Chiantisette parla dell’annientamento della collina di Adine in Chianti per realizzare appartamenti e cantina | Andrea Pagliantini
Propongo le barriere umane a difesa della vita della collina.Angelica
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Ciao Angelica, dubito fortemente che ci siano martiri pronti ad immolarsi sotto le ruspe di quei bischeri che hanno commissionato lo spianamento della collina, ma è altresi vero che sono tante le persone che hanno pubblicamente manifestato la loro opinione su quell’obbrobrio dopo che hanno visto queste immagini qui sul blog o su organi di stampa locale e nazionale….
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