Sergio Manetti: “Cosa ne pansi dei vitigni alternativi?”
Giulio Gambelli: “Sono assolutamente contrario, abbiamo un Sangiovese che è tra i migliori vitigni del mondo, perchè dobbiamo contaminarlo con altri vitigni, ugualmente importanti, ma non sempre? Otterremo risultati modesti, anche se molte volte gonfiati ad arte.
Certo, il Sangiovese è un vitigno difficile. Non tutte le annate sono buone, e tutti vogliono giustamente recuperare le spese, ma bisogna fare come le formiche: vendere bene nelle annate buone e risparmiare in quelle cattive”.
E ancora Giulio Gambelli: “I vini di fermentazione hanno bisogno di ossigeno e se la voltatile si alza un po’ non fa niente.
Oggi i tecnici ne hanno paura e fanno i vini con uno 0.30 di volatile. Con uno 0.6 si possono fare grandi vini e te lo sai bene”.
Da “Chianti amore mio” di Aldo Santini
Franco Muzio Editore 1995
In ricordo di tre grandi persone: Sergio Manetti, Giulio Gambelli, Bruno Bini.









Parole semplici e giuste … Come solo i saggi …
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