L’olio dell’annata 2014

Di un bene prezioso come la salute, spesso ci si accorge della sua importanza nel momento stesso in cui viene meno.
Lo stesso dicasi dell’olio di oliva, prodotto di qualità sopraffina della cui presenza ci si occupa più o meno quando si tratta di cercare su uno scaffale il prezzo più basso o il colore nel boccione magnum che sia verde brillante invece che di un viola decadente.
L’olio dell’annata 2014 stravolge tutti i riti e le situazioni. Poca quantità qualitativamente non eccelsa anche in quelle situazioni in cui l’ampiezza di trattamenti e insetticidi teoricamente avrebbe potuto permettere orizzonti migliori.
Per ristabilire un equilibrio servono buon senso e un inverno freddo che disinfetta e ripulisce.
Le varietà tipiche di questa zona: coreggiolo, moraiolo, leccino sono quelle che maggiormente hanno retto alla maledetta bestiaccia per la loro durezza, per la loro impenetrabilità rispetto a frantoio, frangivento ecc che sono state vere e proprie paleste di allenamento per l’insetto.
Con la speranza che un’annata balorda che colpisce tutto il paese olivicolo possa permettere di vedere questo preziosissimo prodotto sotto un’importanza e una luce diversa, anche se il tempo dei sogni e delle fiabe è svanito da troppo tempo, si coccola la piccola testimonianza di olio dell’anno che senza interventi chimici, si versa con soddisfazione sul pane e si gusta con il piacere di un bene sano e importante.

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0 Responses to L’olio dell’annata 2014

  1. Avatar di monica monica ha detto:

    Ma……. come è venuto?

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Oliveta di Vertine e della Cappella non pervenute, Campino poco, ma molto buono.

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