Sformato di broccolo calabrese di Antonella Clerici

Hanno voglia a disintegrare i corbelli tutta la serie di cuochi televisivi che ronzano intorno alla Clerici che non potrà mai ambire ad essere un tre quarti di porzione di una coscia di Ave Ninchi.
L’indotto di cuochi televisivi che ancora non si è buttato in politica (ma c’è da scommettere che staranno poco vista la carica di donnine della messa delle cinque che li sostiene e divora con gli occhi) con tutta la carica antanica dal diametro della padella alla fonduta d’acciaio la costituisce, al colore delle presine salva mani fino ad arrivare ai maledetti piatti quadri o tondi e fondi (da introfolare a chi li sostiene di traverso per via anale), poco possono se ciò che offrono e propongono non cresce e nasce con le dovute rime.
Il terreno che ospita questo delizioso cavolo calabrese è un morbido lavoro di vanga con un ripieno di terriccio realizzato con organico casalingo maturato due anni dentro al quale si trovano tutti i microelementi che consentono alle piantine di stare bene e svilupparsi in salute.
La base di ogni piatto è la salubrità e il tempo di crescita giusto di ogni ingrediente, non l’ego del cuoco, non le pocce della Clerici che strabordano nel piatto senza sugo di nulla.

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0 risposte a Sformato di broccolo calabrese di Antonella Clerici

  1. silvana ha detto:

    Renzy non c’entra – suvvia non infieriamo! – son diventata allergica ai broccoli, saranno due anni: prima che Renzy salisse là dov’è situato ora. Perciò sono una pessima testimonial delle bontà dei broccoli (e dio solo sa quanto mi dispiace …)

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  2. mario ha detto:

    Quando sento parlare di cucina e di ricette, mi prende una noia grandissima perchè mentalmente ci associo la Clerici e il suo fatato mondo.

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